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Nasa ed Esa lanciano anche a Roma l’International space apps challenge

Roma entra per la prima volta fra le capitali mondiali dello spazio in occasione dell’International space apps challenge, evento organizzato dalla Nasa il 20 e 21 aprile in 75 città di 41 Paesi.

L’iniziativa, realizzata in Italia in collaborazione con l’Ambasciata degli Stati Uniti nella capitale e l’Esa, l’agenzia spaziale europea, si svolge in contemporanea nel mondo nel corso di 48 ore ed è ospitata dalla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Roma “La Sapienza”.

Testimonial italiana dell’occasione è l’astronauta dell’Esa e pilota dell’Aeronautica militare, Samantha Cristoforetti.

L’International space apps altro non è che una “collaborazione internazionale di massa”, concentrata sull’esplorazione dello spazio. Abbraccia il problem solving di gruppo con l’obiettivo di trovare importanti soluzioni per fronteggiare le sfide globali della vita sulla Terra e nello spazio.

Mettendo a disposizione di tutti – studenti, operatori del settore o cittadini appassionati di spazio e tecnologia – la sua straordinaria banca dati, l’agenzia spaziale statunitense conduce un esperimento che prova ad applicare i principi di condivisione e trasparenza tipici dell’open governement alla soluzione di problematiche comuni.

Un progetto di portata mondiale che la Nasa sta portando avanti non solo grazie al lavoro di imprenditori, sviluppatori, scienziati, progettisti e ingegneri, ma anche con il supporto di funzionari governativi e più di cento partner locali.

Per l’agenzia americana l’esplorazione dello spazio deve essere, per necessità, un unico sforzo internazionale, attraverso il quale la diversità di esperienze e prospettive produce inevitabilmente risultati migliori.

I progetti, ce ne sono dei più svariati a seconda delle proprie inclinazioni e degli studi condotti, si concentrano su quattro aree: hardware, software, data visualization e citizen science.

Tantissime le app, anche curiose: da quella per consentire ai ciclisti di monitorare in tempo reale le zone meno inquinate dove poter fare una pedalata a una per dare modo ai turisti del futuro di scegliere il miglior itinerario da percorrere per visitare la Luna e ancora stampanti 3d e un identificatore di meteoriti avvistati.

L’unico requisito per partecipare al weekend è iscriversi online, pensare a un progetto o unirsi ai tanti già presenti sul sito ufficiale del concorso, armarsi di un sacco a pelo (il cibo lo offre la casa) e di tanta voglia di collaborare con gli altri. Per chi non potesse recarsi a Roma c’è anche la possibilità di collaborare via computer.

L’idea di una sfida – sono convinti gli organizzatori – è così avvincente perché riconosce il fatto che il mondo si trova nella condizione di dover affrontare gravi problemi e che tutti dobbiamo lavorare insieme per risolverli. E anche se ci sono premi offerti a chi troverà le migliori soluzioni, la sfida principale sulla quale ci concentriamo è rendere possibile poter collaborare in modo stretto ed efficace per 48 ore, e scoprire ciò che possiamo creare quando questo succede”.

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