Non c’è più tempo, “senza crescita l’Italia è perduta”. Con queste parole il presidente del Consiglio Enrico Letta si è rivolto ai deputati nel discorso introduttivo al voto di fiducia.
Il tono perentorio usato dal premier è servito a sottolineare l’eccezionalità del suo governo di larghe intese e la necessità di approntare in tutta fretta misure per rivitalizzare l’economia italiana, da tempo in recessione.
Per farlo, Letta ha proposto alla Camera la sua agenda, alla quale Formiche.net dedica uno speciale.
Il presidente del Consiglio pisano ha indicato un elenco di cose da fare che si muoverà su tre coordinate: lavoro e welfare, fisco, economia e imprese, con un occhio di riguardo a ricerca e innovazione.
Un programma ambizioso, che avrà innanzitutto bisogno di una copertura finanziaria adeguata, ma che per il momento soddisfa i mercati, clementi con il nuovo esecutivo.
Ecco le principali proposte fiscali del governo Letta rilanciate dai giornali italiani.
Secondo il Sole 24 ore, il presidente del Consiglio punta a una riduzione del carico fiscale per l’assunzione di lavoratori, incentivi alle ristrutturazioni edilizie, agevolazioni per le giovani coppie per aiutare la formazione di nuovi nuclei familiari e bloccare la denatalità.
Il Corriere della Sera mette in evidenza due punti importanti del programma di Letta. Il 17 giugno gli italiani non dovranno pagare la rata dell’Imu per la prima casa, che viene per il momento “congelata”. Si tratta di un provvedimento, voluto fortemente dal Pdl, che vale circa 2 miliardi di euro. Lo scorso anno la rata media nazionale per la prima casa è stata di 255 euro. Dovrebbero invece rimanere invariati i pagamenti per gli altri immobili. Viene bloccato anche l’aumento dell’Iva, previsto per luglio, dal 21 al 22%, un ritocco che avrebbe fruttato alle casse dello Stato altri due miliardi di euro.