Skip to main content

Red Devils “maghi” del marketing sportivo europeo

Nuova sponsorship a nove zeri per il Manchester United (Premier league inglese). I Red Devils sono pronti, a partire dalla prossima stagione e per ben 8 anni, ad incassare 141 milioni di euro (120 milioni di sterline), per i “diritti di nome” del centro tecnico di allenamento. Sarà AON, colosso bancario-assicurativo su scala mondiale, sponsor di maglia fino al termine della stagione in corso (dal prossimo anno entrerà in campo, al suo posto, la compagnia di automotive General Motors con il marchio Chevrolet per 65 milioni di euro annui). L’impianto della squadra allenata da Sir Alex Ferguson si chiamerà “AON training complex”.
L’intesa, che diventerà operativa a partire da luglio, vedrà Aon apparire anche sull’equipaggiamento tecnico da utilizzare in allenamento e affiancherà il primo club di Manchester nei tour promozionali all’estero, a cominciare da quello in programma quest’estate in Estremo Oriente. Secondo i tifosi questo progetto farà da prologo alla cessione dei “naming rights” dell’Old Trafford, lo storico stadio che ospita le partite interne del team britannico. Ed Woodward, vice-presidente esecutivo del club, ha rassicurato i supporter sulle intenzioni della proprietà: ”L’Old Trafford non verrà mai venduto”, ha dichiarato alla BBC.

Questa notizia che arriva dal Regno Unito apre una interessante riflessione: si dice da tempo che a causa di una legge sugli stadi non si riescono a generare nuovi ricavi, da parte dei club. Vero, ma, perchè, ad esempio, non prendiamo a modello questa operazione del ManUtd, che è riuscita a valorizzare anche un impianto (il centro di allenamento) già di proprietà? Cosa impedisce alle nostre società di cercare nuovi investitori/sponsor per le strutture di training, visto che ogni club di serie A e di B (penso solo a quella nuovissima e moderna di Novarello, per il Novara calcio) ne possiede una? Cerchiamo di aprire il cervello, cari presidenti, e di sviluppare al massimo la leva del marketing e delle sponsorizzazioni. Non è impossibile e il progetto AON-MANUTD è un chiaro esempio di questa mia tesi.

 


×

Iscriviti alla newsletter