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Chi è il deputato di Grillo che voleva ministri a 5 Stelle in un governo Bersani

Caro Beppe Grillo, hai sbagliato a non trattare con Bersani per un governo con ministri a 5 Stelle. E’ questa la sostanza del pensiero di un deputato M5s che esce allo scoperto criticando il fondatore del movimento.

Le parole di Rizzetto

“Non siamo all’asilo, non siamo bambini”: Parola del deputato grillino Walter Rizzetto. Il parlamentare friulano, in un’intervista al ‘Secolo XIX’, afferma: “Siamo nel palazzo: bene, mettiamoci in gioo. E’ la politica, non dobbiamo avere paura di pronunciare questa parola. Ce lo chiede una parte dell’elettorato, non possiamo restare indifferenti. Altrimenti cosa ci siamo a fare? Se uno come Bersani, uno con una storia politica di 20 anni alle spalle, e che certo non è uno sprovveduto, ha fatto tutti quei passi in avanti, ci ha dato segnali concreti, ha passato l’iniziativa nelle nostre mani, almeno gli dobbiamo portare rispetto. Vediamo cosa ha da dire, cerchiamo punti di contatto. Invece ha prevalso la chiusura”. Io, spiega, “avrei cercato una mediazione”. Per ottenere? “Dei ministeri. Faceva il premier, alle nostre condizioni, e intanto ci sedevamo nel governo e iniziavamo seriamente a lavorare. Ci potevamo dare una possibilità. E lo dice uno che sulla fiducia a Bersani ha votato no. Però le cose sono cambiate”. Ma “ormai il tempo è scaduto, non si torna indietro. Credo che il destino del M5s sia all’opposizione”.

La difesa del collega Currò

Rizzetto difende il sollega Tommaso Currò: “Ha fatto bene. Una persona è libera di esprimere il proprio dissenso, di avere le proprie idee diverse dagli altri, e non deve avere paura di dichiararlo”. Quanto al silenzio con i giornalisti, “è questo atteggiamento che danneggia il movimento”, “questa paranoia asfissiante sull’informazione, gli sguardi sospetti tra di noi.
Ci stiamo facendo del male, e se ora se la prenderanno con Tommaso, lo emargineranno, sarà solo l’ennesimo errore. Aria di caccia alle streghe, non mi piace”. Più in generale, “guardiamoci intorno, guardiamo dove siamo arrivati e in quanti. Qui ragionano come se non fossimo in Parlamento, e fossicmo ancora in un meet up. Abiamo la responsabilità di lavorare, di far funzionare le istituzioni. Sì, credo che abbia ragione Tommaso, che impuntarsi sul dire no a ogni costo non serve a noi e non serve all’Italia”.



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