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Se il Partito Democratico si sposta al Centro

Complice la fretta di varare un esecutivo per rimettere sui binari dell’azione un deragliato centrosinistra, il Partito Democratico non ha ancora fatto i conti con un dato politico passato (per ora) in secondo piano.

La scelta di puntare su Enrico Letta e l’ascesa di Matteo Renzi da un lato, la marginalità dei Giovani turchi e il fuoco amico su Pierluigi Bersani dall’altro, sono nuovi sintomi del progressivo indebolimento del polmone sinistro dei democratici, un tempo il più resistente.

Una valutazione che pone una serie d’interrogativi. Quanto conta ancora la Quercia negli equilibri interni, ma soprattutto esterni al Pd?

Domande superflue fino a qualche tempo fa in un partito diviso – non in parti uguali – ma che ora potrebbero diventare decisive.

Dopo un lungo braccio di ferro, probabilmente l’attesa “fusione a freddo” s’è realizzata: perché una svolta nel Pd è arrivata davvero, ma non è stata a sinistra.

Per i democratici, il primo governo Letta potrebbe essere un appuntamento duplice: con la politica, ma anche con la Storia che, come noto, è scritta dai vincitori.



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