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Tutti i legami di Andreotti con Papi e cardinali

La storia recente della Chiesa non si può comprendere se non si tiene conto di quello che è stata la politica di cui il senatore Giulio Andreotti è stato al centro.

In vita, Andreotti è stato uno degli storici alleati dell’ala “romana” della Curia. Una rete di rapporti che il vaticanista del Sole 24 Ore, lo scrittore e giornalista Carlo Marroni, descrive come un vero e proprio feeling con la parte diplomatica della Santa Sede.

QUANDO “FIUTÒ” L’ELEZIONE DI PAPA RONCALLI
Nel 1958, andò a pranzo con l’allora cardinale Angelo Roncalli, che gli confidò di aver ricevuto un messaggio di Charles De Gaulle, ma che questo non avrebbe implicato il voto dei porporati francesi al Conclave. Invece fu eletto proprio Roncalli, che divenne Papa Giovanni XIII. “Andreotti lo aveva capito e lo disse a modo suo”, svela Marroni.

LA LEGGENDA DELL’ARCHIVIO SEGRETO
Molte leggende sono circolate nei palazzi della politica, attorno alla figura di Andreotti. Una di queste è quella che sosteneva che il celebre archivio del senatore a vita fosse stato segretamente trasferito in Vaticano. “Una leggenda – spiega il vaticanista del Sole 24 ore – sfatata quando l’archivio fu donato all’Istituto Sturzo”.

L’OMBRA DI PAPI E CARDINALI
La storia di Andreotti, per Marroni, “è iniziata all’ombra di Alcide De Gasperi, ma anche di papi e cardinali. Uno su tutti: Pio XII. Eugenio Pacelli”, scrive il vaticanista, “ha rappresentato il cuore del “partito romano” della Curia, quello a cui Andreotti ha sempre fatto riferimento e a cui sono appartenuti in epoche diverse i cardinali Alfredo Ottaviani, l’amico Fiorenzo Angelini, Domenico Tardini, Agostino Cesaroli e Achille Silvestrini”, per citarne alcuni.



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