La “rappresaglia” elettronica degli esponenti di Anonymous ha colpito il Ministero dell’Interno. Dopo gli arresti delle scorse settimane che sembravano aver neutralizzato il gruppo di hacker italiani, i pirati cibernetici hanno reso pubblici nove file contenenti posta elettronica, pdf e materiale all’apparenza hackerati da computer interni del Viminale negli ultimi giorni.
GLI ELEMENTI TRAFUGATI
A renderlo noto è Repubblica che documenta come dal blog del gruppo si possano scaricare screenshot delle caselle di posta di moltissimi dipendenti del Ministero dell’Interno.
“In totale – si legge – i file pubblicati sono 9, tre di esempio di dimensioni ridotte, e 6 più corposi, ognuno di circa 100mb. Il materiale contenuto, da una veloce analisi, sembra effettivamente essere documentazione interna e file appartenenti a dipendenti del Ministero dell’Interno, ma la conferma o smentita dell’intrusione da parte di Anonymous potrà avvenire solo da parte del Ministero”.
Alcuni dei file pubblicati – scrive il quotidiano diretto da Ezio Mauro – “risalgono a pochi giorni fa, a dimostrazione che l’intrusione sia davvero avvenuta di recente. Non è chiaro al momento quale vulnerabilità sia stata sfruttata per penetrare nei computer del Ministero dell’Interno”
Hacker in azione
IL MESSAGGIO DI VENDETTA
A non lasciare dubbi è invece la voglia di rivalsa del nucleo di hacker, che sul loro sito hanno lanciato un messaggio belligerante.
“Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria: siamo ancora qui, più infuriati che mai” si legge sul blog. “Per dimostrarvi che non siete inviolabili. Per vendicare i fratelli caduti nelle mani del vostro deplorevole apparato repressivo. Per smascherare ciò che nascondono i tentacoli del potere. Per commemorare le vittime di Stato: quelle di ieri, di oggi”.
Il video dell’attacco sul blog di Anonymous