Il successo di Beppe Grillo? Non dipende solo dalla Rete. A smontare uno dei luoghi comuni più diffusi è l’Unità, che dedica un’inchiesta al sistema di giornali, case editrici, siti web e trasmissioni televisive che riconducono all’universo dei 5 stelle, di fatto un vero e proprio polo dell’informazione.
IL NETWORK AMBIENTALE
Il sistema messo in piedi da Gianroberto Casaleggio è quello che in gergo tecnico viene definito “network ambientale”. Per realizzarlo il guru ha prima individuato un pubblico di riferimento, in questo caso una base di scontenti ingigantita dalla crisi economica. Poi ha creato i presupposti perché al blog di Beppe Grillo si collegassero in un modo o nell’altro tutti quei prodotti editoriali che avevano la stessa linea di coerenza, creandone anche di nuovi: TzeTze, Cadoinpiedi, Chiarelettere, Servizio Pubblico e Il Fatto Quotidiano, che non a caso fu definito da Grillo, critico verso la stampa italiana, come “l’unico giornale che si può leggere”.
LA SVOLTA DEL GRANDE PUBBLICO
La svolta, secondo l’Unità, coincide quando le sinergie di contenuto e di traffico si saldano con Il Fatto Quotidiano. Ne è nato un vero e proprio intreccio di relazioni e giornalisti.
Il secondo passaggio è anche più significativo e riguarda la trasmissione Servizio Pubblico di Michele Santoro. La stessa nasce nel 2011 sulle stesse parole d’ordine di partecipazione diretta del pubblico, e per essere megafono della società civile. Ed ha come ospiti stabili proprio i giornalisti del Fatto, come Marco Travaglio, Peter Gomez e il direttore Antonio Padellaro.
DALLA RETE ALLA MASSA
Dunque – rileva il quotidiano fondato da Antonio Gramsci – è grazie alla sinergia con un quotidiano che il fenomeno Grillo esce dalla Rete e diventa “di massa”. Ad esempio se il V-Day non fosse stato trasmesso in tv sarebbe rimasta una manifestazione come tante. Certo, Grillo non va ospite nei talk show. Se si conta però il minutaggio televisivo in cui il comico è stato presente nei tg si scopre che ha superato quello degli altri leader di partito (indagine indipendente Cross Media Ltd).