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Il blog di Grillo piange. Sarà vero?

Essere il punto di riferimento per molti lettori e seguaci ha un prezzo. Lo sa bene Beppe Grillo che, attraverso il suo staff e in linea con le richieste di trasparenza poste negli ultimi mesi al suo Movimento, ha ammesso in un post: “Il Blog è nato nel 2005. A differenza della maggior parte dei prodotti editoriali italiani televisivi o cartacei non ha mai utilizzato fondi pubblici. Negli ultimi anni la sua gestione è stata sempre in perdita”.

I numeri del bilancio

La situazione sembra sia precipitata però l’anno scorso: “Nel 2012 i costi erano diventati insostenibili e fu inserita per questo, verso metà anno, la pubblicità, ma non per tutte le categorie, per evitare di chiuderlo. Nel 2011 Casaleggio Associati (CA) ha chiuso in passivo di 57.800 euro con un fatturato di circa 1.400.000 euro. Le perdite del blog sono state sempre coperte da CA. I bilanci di CA depositati alla Camera di Commercio di Milano sono peraltro disponibili a qualunque giornalista interessato ai suoi mirabolanti guadagni”.

Lo zampino della Gabanelli
Il rapporto tra Movimento 5 Stelle, blog di Grillo e Casaleggio Associati è da qualche mese a questa parte sotto i riflettori. E a metterci lo zampino è stata lo scorso weekend anche Milena Gabanelli con la sua  trasmissione Report. La prescelta dai 5 stelle alle Quirinarie per rappresentare il movimento alla presidenza della Repubblica, durante l’ultima puntata di Report dedicata ai finanziamenti dei partiti ha chiesto:  “Dato che “l’house organ del movimento di fatto è il blog e la voce politica passa da lì, i proventi vanno anche al movimento oppure no?”.

I conti in tasca a Grillo e Casaleggio
Chissà se qualcuno si era premurato di avvisare la Gabanelli della situazione critica, a bocca dello staff,  in cui verte il sito del comico genovese. Ma quanto costa veramente gestire il blog di Grillo? Lorenzo Mannella su Wired gli ha fatto i conti in tasca: “I costi annui di beppegrillo.it potrebbero oscillare tra i mille (due server base) e gli 8mila euro (due server pro), iva esclusa. A questi vanno aggiunti i costi per grandi volumi di traffico Internet, i servizi extra, la consulenza di almeno un sistemista e lo stipendio dello staff editoriale per un totale di qualche decina di migliaia di euro annui”, si legge sul sito Wired.

Le entrate
Ma per azzardare delle ipotesi va tenuto conto anche delle entrate, la pubblicità prima di tutto: “Secondo le analisi contrastanti raccolte da PolisBlog e WebNews, i proventi derivati da Google AdSense oscillerebbero tra i 2-3mila euro al mese fino alla cifra imponente di 5-10 milioni di euro annui”, scrive Mannella. Ma la pubblicità sul sito di Grillo non proviene solo Google: “Tra le fonti di guadagno rientrano anche i banner di Amazon con le quote di affiliazione del 10% sul prezzo di copertina di libri e ebook venduti attraverso il blog. Nel 2012 il comico genovese aveva anche testato una campagna di raccolta fondi – poi arenata – legata alla promozione di dieci libri di nuovi autori. Nondimeno, beppegrillo.it prevede la stipula di piani pubblicitari personalizzati da 5000 euro in su”.

Un sito in perdita?
Ricapitolando: il sito di riferimento del M5S si accaparra diverse fonti di guadagno e “fatto salvo il contributo di un esercito di volontari, le spese che non sono coperte dai ricavi del blog ricadrebbero – come dichiarato da Grillo – sulla Casaleggio Associati”.
In attesa di spulciare il bilancio del 2012 qualche considerazione è possibile farla: “Il passivo del bilancio 2011 dell’azienda ammonta a poco più di 57mila euro: si tratta di una semplice coincidenza ma, visto che in quell’anno il sito non ospitava la pubblicità, potrebbe essere una cifra plausibile”, conclude il giornalista su Wired.


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