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Alemanno ammaccato, Marchini irrilevante, Marino più brillante del Pd. L’analisi di Alessandro Giuli

Marchini irrilevante, Marino avanti ma con un Pd che sbaglia sempre le primarie, grillini affetti da autofagia, Alemanno che chiude, di fatto, l’epoca della destra. Ecco i risultati delle elezioni per il Campidoglio secondo il vicedirettore del Foglio, Alessandro Giuli, autore di un pamphlet sulla destra postfascista, Il passo delle oche, che, in una conversazione con Formiche.net, analizza parole e opere dei candidati a sindaco.

Giuli, lei ha scritto su Twitter: “Angoscia lungo l’asse pro Marchini (centro storico-parioli-tassinari), basta con Alemanno, Marino bah”. Cioè?
Marchini, che pure avrà una sua dignitosa rappresentanza in consiglio comunale, è irrilevante ai fini del ballottaggio, numeri alla mano. A meno che Alemanno non riesca in modo spettacolare a far coinvolgere un romano su due che al primo turno non si è presentato al voto. E che al secondo turno se si presentasse, voterebbe per il predestinato alla vittoria.

Non è successo cinque anni fa…
In quell’occasione Alemanno recuperò, era sotto di cinque punti. Ma era un altro mondo: la vittoria travolgente di Berlusconi, questioni di ordine pubblico che indebolirono Rutelli. Oggi la musica è cambiata, Alemanno si è rivelato più in difficoltà di quanto si pensasse. Ma la cosa sorprendente di Marino, che risulta antipatico anche ai suoi stessi elettori, è che avrebbe preso persino voti in più rispetto alla sua coalizione. Un Pd terremotato quanto vogliamo, ma che alla fine ha tenuto, con Marino che è incredibilmente riuscito a essere più brillante dei suoi.

L’antipolitica a Cinque stelle si è sgonfiata?
I grillini sono in un momento di autofagia, si stanno divorando da soli. Significa che, se già parlamentari e militanti soffrono una disciplina settaria, figuriamoci gli elettori che tendenzialmente sono molto più magati della cupola a cinque stelle. Una parte, di pancia, di quell’elettorato potrebbe correre in soccorso del vincitore, così sembra, predestinato.

Ma il Pd può davvero esultare?
E’ una lezione tragica per i democratici, la dimostrazione che quando il Pd fa le primarie, sbaglia e perde sempre. Ricordiamoci che oggi ci sarebbe dovuto essere Sassoli a stappare le bottiglie per festeggiare assieme a Zingaretti: invece c’è Marino. E dimostra che il Pd, o “spranga” la sezione Mazzini di Roma e decide che le primarie non le fa più perché non le sa gestire, oppure inizia a farle vere e aperte, rendendo contendibile il tutto sulla base del consenso degli elettori.

Verosimile?
Esiste ormai una discrasia netta tra ciò che fanno i militanti del Pd perimetrati all’interno delle correnti e mobilitati dalla nomenklatura che organizza le primarie, e ciò che vogliono gli elettori: succede che nel 90% dei casi si fanno le primarie dove il gruppo dirigente perde (si veda il caso di Pisapia a Milano). E gli elettori penalizzano il candidato del partito.

A Roma invece si è verificato l’esatto opposto…
Proprio per questo era veramente insostenibile la ricandidatura di Alemanno.

Si rischia di perdere l’ultimo esponente, nel bene e nel male, della destra italiana: chiusa un’era?
La sintesi è che una storia è finita, assieme ad un equivoco. Alemanno non è il rappresentante di nessuna destra, meno che mai sociale. Mi spiace, perché, a modo suo, è stato un personaggio molto interessante. Può darsi anche che tra due settimane il fato mi smentisca clamorosamente. Ma Alemanno esce ammaccato da questo primo turno anche perché ha smesso di rappresentare qualcosa di identitario ormai da molto tempo. Non dimentichiamo che quando Berlusconi decise che non era più pronto a farsi da parte, Alemanno trafficava con Lupi ed altri nel tentativo di detronizzarlo per vie clericali. Ma non vi riuscì. Ora, è vero che nella filosofia di Berlusconi c’è di mandare al governo e al Campidoglio coloro che considera traditori, però con Alemanno il gioco non penso riuscirà. A questo punto è veramente difficile che riesca a riprendersi Roma.

A meno che?
Non certo con l’idea che un uomo di destra salvi la destra. Il più grande equivoco della destra post missina si sta esaurendo come una pozzanghera asciugata dal sole.

twitter@FDepalo

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