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Europa e Cina bisticciano sulle telecomunicazioni

La Commissione europea ha formalizzato la proposta per l’introduzione di dazi sui pannelli solari cinesi. La procedura di consultazione con i Paesi membri avviata terminerà il 5 giugno quando verrà presa la decisione ufficiale. Ma intanto la Cina comincia a fare la voce grossa.

Le imprese cinesi coinvolte

D’altra parte, le imprese toccate dal provvedimento proposto dalla Commissione europea saranno circa cento e i dazi provvisori Ue sui pannelli solari e materiali collegati importati dalla Cina andranno da un minimo del 36% a un massimo del 67%, con una media del 47%.

Le minacce del ministero del Commercio cinese

“Speriamo – riporta il Corriere delle Comunicazioni – che l’Unione europea non prenda misure che risulterebbero nocive per entrambe le parti”, ha affermato un portavoce del ministero del Commercio cinese, Shen Danyang, che per rendere più espliciti i suoi avvertimenti ha aggiunto che le società europee hanno una quota sul mercato delle tlc cinese ben più rilevante di quella che le cinesi hanno in Europa.

Secondo la Commissione europea l’export di equipaggiamenti per telecomunicazioni della Cina verso l’Ue ammonta a circa 1 miliardo di euro l’anno.

“Ieri – prosegue il Corriere – l’esecutivo comunitario aveva precisato che per ora l’avvio operativo della procedura resta congelato, per consentire un’eventuale soluzione amichevole su base negoziale con Pechino: tuttavia si rischia una escalation degli attriti con la Cina”.

La ritorsione cinese nel settore tlc

Il ministero del commercio di Pechino ha emesso un comunicato nel quale si legge che “gli interessi cinesi ed europei saranno intaccati se l’Ue dovesse adottare le misure commerciali unilaterali contro le aziende cinesi di telecomunicazioni”. Nel mirino della possibile inchiesta antidumping sulle esportazioni cinesi di sistemi hardware e componenti per reti di telecomunicazione mobile ci sono principalmente Huawei e Zte, che hanno anche importanti investimenti in alcuni paesi europei. Il ministero cinese ha comunicato che le due parti stanno discutendo da tempo sulla questione, ma la decisione annunciata dall’Ue cambia le carte in tavola, spingendo la Cina “a prendere le misure necessarie per proteggere i suoi interessi legittimi. La parte che suscita l’attrito deve sopportarne le conseguenze”. Pechino avverte anche che la riscossione di dazi punitivi sui pannelli solari cinesi (l’Ue ha deciso di sostenere la proposta di imporre dazi provvisori che vanno dal 37 al 68% sui pannelli solari cinesi) “compromette gravemente” gli scambi commerciali bilaterali.


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