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Difesa, la versione del ministro Mauro sui Marò e sull’ex ministro Di Paola

Il ministro della Difesa, Mario Mauro, si è presentato oggi davanti alle Commissioni Difesa riunite di Camera e Senato. Ha spiegato che il caso dei due marò italiani in India è “emblematico della sensibilità e dell’attenzione con cui il governo guarda al personale e rappresenta certamente una priorità ma anche un esempio della metodologia di azione”.

Onorare gli impegni

In quanto agli interventi militari per garantire la pace a livello internazionale, Mauro sostiene che “l’Italia è un paese affidabile, che onora i suoi impegni” e che proseguirà a svolgere il proprio ruolo, contribuendo alle capacità militari dell’Unione Europea e della Nato.

L’Italia e i giganti

Il mondo è sempre più grande e di fronte ai giganti come Cina, India e Brasile, i singoli Stati europei non possono che sviluppare una politica comune, secondo Mauro. “Questo significa un rinnovato impegno per una politica estera e di difesa comuni, tese a rinnovare l’impegno per il consolidamento dell’ordine internazionale, un impegno che vede le nostre Forze armate in prima linea”, ha detto il ministro.

Riduzione strutturale

Davanti alla crisi economica, l’Italia ha dovuto compiere un’azione dolorosa che avrà un forte impatto sulle risorse umane. Si tratta della riduzione strutturale dei proprio organici nel settore della difesa attraverso la spending review. “Ma è tuttavia indispensabile per assicurare, anche in futuro, che le Forze armate siano realmente in grado di operare”, ha spiegato il ministro. Le risorse limitate saranno concentrate su quanto è effettivamente necessario.

Investimenti tecnologici

Secondo il ministro, “il settore che opera per la difesa è un patrimonio nazionale di tecnologie e capacità” e attraverso un indirizzo mirato degli investimenti e in sinergia con altri Dicasteri “è possibile partecipare attivamente al rilancio dell’economia nazionale”.

Per Mauro le spese per la difesa non sono solo un onere per la collettività, ma sono in grado di contribuire allo sviluppo tecnologico e industriale. È stato necessario ridurre le infrastrutture in uso, valorizzando le basi necessarie e adeguandole alle esigenze e agli standard attuali, proseguendo nelle attività di dismissione degli immobili”. Per ottenere i risultati sperati, secondo il ministro, occorre che tutti “i Dicasteri e le Agenzie cooperino e agiscano verso questo obiettivo”.

La versione di Crosetto 

Il coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto, già sottosegretario alla Difesa, non condivide la posizione del ministro Mauro: “Ho sentito la relazione sulle linee programmatiche della Difesa letta dal ministro Mauro in Commissione. Il termine ‘letta’ non è casuale perché suppongo che i contenuti, se si escludono i riferimenti a Letta e a Napolitano, siano stati individuati dai vertici tecnici del Ministero”, ha detto commentando l’intervento del ministro.

Secondo Crosetto, i dati forniti dal ministro sono “formalmente veri e sostanzialmente falsi”. “Veri perché sono desunti dalle cifre del bilancio di previsione. Falsi perché le cifre vere dovrebbero contenere tutte le voci di spesa non riconducibili alla funzione Difesa e non solo quelle proprie del dicastero a legislazione vigente”, ha aggiunto.

Il coordinatore ha spiegato che è una prassi consolidata nelle presentazioni politiche e che trova un’analisi corretta nei documenti tecnici e nelle relazioni inviate al Parlamento. Dovrebbe però essere corretta in questa fase iniziale di riforma del ministero. Crosetto è stato invece d’accordo con i principi generali espressi di Mauro sulle azioni dei prossimi mesi.



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