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Enrico Letta il “federatore”

Le amministrative di ieri dimostrano che la desertificazione politica ha raggiunto livelli preoccupanti, mai visti in precedenza. E’ una difficile condizione, pregiudizievole per la definizione di una concreta ipotesi di governo. Bisogna riscrivere la grammatica politica, perché sia possibile l’elaborazione di una nuova progettualità che porti a governare il Paese nella stabilità, secondo un’etica riconosciuta e una politica condivisa. Le storiche famiglie politiche italiane, dopo la fine del comunismo, devono ritrovare il coraggio di riprendere il cammino, superate le insufficienze, le deviazioni e talvolta comportamenti non coerenti con le leggi dell’etica pubblica. I partiti antichi, annichiliti e stravolti, dopo la caduta del Muro, anziché riformarsi e far emergere una nuova classe dirigente hanno preferito la distruzione e la sostituzione con simil-partiti, senza cultura, senza politica, senza etica, privi di democrazia interna. Il voto di domenica e lunedì lo ha confermato. Il tempo dell’ipocrisia si è imposto con due termini vuoti: centrosinistra e centrodestra, figli del nulla. Il “nuovo” è  il totem da adorare! E quindi, via l’acqua sporca con il bambino. Una informazione interessata e prona ha collaborato fattivamente, riuscendo a terrorizzare e a stritolare  uomini e idee delle tradizionali culture politiche democratiche, incarnate dai partiti storici: su tutti democristiano e socialista. Informazione eterodiretta, che insiste ancora oggi in un’ opera costante di demolizione della politica e di esaltazione oltre ogni limite dell’antipolitica, in modo strumentale e volgare. I negativi risultati elettorali di ieri dei cosiddetti  partiti e movimenti antagonisti sono la risposta più vera ai tanti seminatori di zizzania, compresi alcuni mass media destabilizzanti. I cattolici, cancellati politicamente, come se nella storia d’Italia non fossero mai esistiti, stanno pagando il prezzo più alto. La loro cultura, sempre faro della civiltà italica, tuttora chiusa nello sgabuzzino dei ferri vecchi, anche per mancanza di coerenza e di coraggio a rappresentarla, mentre si avverte la sua necessaria presenza. Gli antichi pregiudizi agnostici e laicisti purtroppo permangono. Le Scritture però ricordano :“scossa la polvere dai calzari andate” per significare che non contano i tentativi passati infruttuosi, bisogna essere tenaci non aver paura, continuare e andare avanti. E questo è il tempo! Si dice che i cattolici in politica hanno bisogno di un federatore, in grado di organizzare le volontà di tante sensibilità che si richiamano a questa cultura. E’ possibile individuare una tale figura, esiste? Il Presidente del Consiglio Letta potrebbe lui assumersi il compito di una così esaltante missione. Chi ostacolerebbe tale naturale designazione, considerato che è già in atto una concreta collaborazione al governo fatta di affinità culturali, etiche, politiche antiche con Dellai, Franceschini, Lupi, Alfano, Mauro, D’Alia, Quagliariello, Del Rio? A questi, altri esponenti come Follini, Casini, Buttiglione, Fioroni potrebbero unirsi nell’ambizioso progetto. E altri ancora potrebbero esserci. L’Italia reclama buon governo. Si notano altre aree politiche capaci di mettere a disposizione del Paese una tanto ricca e qualificata classe dirigente con cultura di governo? Non si sa, ma nel dubbio, ”scossa la polvere dai calzari” si vada.



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