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Perché l’Fbi ha ucciso il complice degli attentatori di Boston

Le indagini sull’attentato di Boston hanno avuto uno sviluppo drammatico. Secondo la ricostruzione fatta dai media americani ieri durante un interrogatorio dell’Fbi sull’attentato della maratona un uomo è stato ucciso dopo aver ammesso la propria responsabilità in un triplice omicidio, commesso secondo le sue parole con la complicità di Tamerlan Tsarnaev, uno dei due fratelli di origine cecena sospettati di aver organizzato e compiuto l’attacco alla maratona dello scorso 15 aprile.

Il triplice omicidio di Boston di cui si parla risale all’11 settembre 2011 a Waltham, periferia ovest di Boston dove tre corpi vennero ritrovati quasi decapitati in un appartamento, coperti con marijuana e migliaia di dollari in contanti. Secondo l’emittente locale Wesh, l’uomo ucciso ieri durante l’interrogatorio, identificato come Ibragim Todashev, 27 anni, avrebbe confessato di aver ucciso le tre vittime, insieme a Tsarnaev, dopo averle derubate.

Stando a quanto riferito dall’emittente Nbc l’uomo non era sospettato di complicità nell’attentato di Boston.

Ibragim Todashev, 28 anni, giovane ceceno residente a Orlando, Florida sarebbe stato raggiunto da un team di investigatori nel suo appartamento vicino ai famosi Universal Studios. Durante il colloquio l’uomo avrebbe ammesso il proprio coinvolgimento negli omicidi per poi aggredire gli agenti con un coltello. La reazione dell’Fbi è stata rapida e per il sospetto non c’è stato scampo.



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