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Giovannini stronca i facili entusiasmi sul tesoretto per il lavoro

Il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, esclude che per il pacchetto lavoro ci siano 12 miliardi di euro come ipotizzato negli ultimi giorni dagli organi di stampa. “Dodici miliardi per il lavoro? La vedo difficile – avrebbe detto alle parti sociali nel corso dell’incontro al ministero secondo fonti presenti alla riunione – stiamo facendo una serie di analisi molto dettagliate sulle risorse e sui fondi disponibili. Ma se il Governo dice che l’occupazione giovanile è la priorità non è che si fa a costo zero” La difficile situazione dei giovani europei, riporta il Corriere della Sera, sarà al centro del prossimo consiglio comunitario di giugno. L’iniziativa si svolgerà su proposta del premier Enrico Letta, che ha concordato l’ordine del giorno in suo colloquio a Bruxelles con il presidente del consiglio europeo, Herman Van Rompuy.

LE SOLUZIONI MIGLIORI
Giovannini ha aggiunto che “stiamo lavorando su ipotesi meno costose sulla base delle compatibilità economiche e si lavorerà su quelle più efficaci“. Il ministro ha inoltre spiegato che si sta lavorando “su ipotesi di defiscalizzazione e decontribuzione“.

OBIETTIVO GIOVANI
Fondamentalmente abbiamo un cantiere aperto piuttosto complesso su tanti fronti, principalmente quello della definizione di un intervento urgente sull’occupazione giovanile e la manutenzione della legge Fornero, come previsto dalla stessa legge”, ha detto Giovannini rivolgendosi alle parti sociali.

INSEGUIRE LA CRESCITA
Giovannini ha ribadito inoltre che non bastano le regole perchè “è la crescita economica che dá prospettiva nel breve e medio periodo. Un mercato del lavoro fluidificato aiuta, ma senza prospettiva l’incertezza blocca tutto. Questo vale in Italia e in Europa. Bisogna avere chiaro il quadro di regole e per questo dobbiamo essere rapidi. Questo elemento psicologico è esattamente importante alla ripresa autunnale“.



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