A molti sarà capitato di veder girare per le strade delle città delle strane macchine targate Google capaci di renderci poi la vita più semplice grazie al servizio di mappatura di Street View. Forse nessuno però si sarà mai trovato di fronte ad altri mezzi usati dal colosso di Mountain View per mappare aree del mondo dove le auto non possono arrivare. Sottomarini, tricicli e zaini sono solo alcuni degli strumenti tecnologici presentati alla conferenza per gli sviluppatori Google, terminata ieri a San Francisco, da Steve Silverman, program manager di Google Maps.
Pensate di dover mappare il Grand Canyon, le aree remote dal Brasile verso l’Artico e Venezia. E’ quello che Google ha fatto ad esempio utilizzando Trekker, uno zaino che pesa 20 chilogrammi dotato di 15 telecamere che scattano foto ogni 2,5 secondi e che può essere usato facilmente da un escursionista sia lungo un percorso di montagna sia attraverso strade strette non raggiungibili da altri mezzi.
Silverman ha aggiunto di aspettarsi molte altre novità da parte del team Trekker in termini di immagini dai posti più remoti del mondo. Poi ha lanciato il nuovo progetto che porterà Google a fotografare ciò che si nasconde sott’acqua.
Quelle inusuali automobili targate Google di cui si parlava all’inizio di questo articolo, arruolate per la realizzazione di Street View, si sono rese protagoniste di un illecito con cui Mountain View ha dovuto fare i conti. Durante la registrazione degli scatti ripresi da videocamere montate sulle auto, in Germania, così come probabilmente nel resto del pianeta, sono stati scaricati illegalmente anche i dati di alcune reti wireless non protette da password.
Ma il gigante di Mountain View non l’ha passata liscia ed è stato condannato a pagare una multa di 145 mila euro per violazione della privacy. Per molti una multa da discount viste le dimensioni di big G.
Come funziona Trekker