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Repubblica spiega la finta opposizione di Beppe Grillo

Nell’ormai costante scambio di veleni tra Beppe Grillo e la stampa italiana, non sfugge l’ultima battaglia del “partito di Repubblica”: quella contro il Movimento 5 Stelle.

Il quotidiano diretto da Ezio Mauro non perde infatti occasione per punzecchiare i grillini in Parlamento e il loro leader.

Sul Venerdì di oggi, Curzio Maltese critica il partito di Grillo sul punto a lui più caro: la genuinità della sua opposizione alla Casta.

L’ATTACCAMENTO AL POTERE

Per lo scrittore e giornalista di Repubblica, “il Movimento 5 Stelle sta diventando una specie di Pd rovesciato, con mille anime da tenere insieme. Finora hanno parlato di diaria, prebende, scontrini”.

Poi l’affondo: “Volevano fare la rivoluzione, aprire le istituzioni come una scatoletta, e sudano perfino per rinunciare a un piccolo pezzo di lauti stipendi”.

A seguire, un riferimento al più volte invocato e non trasgredibile “codice grillino”, che invece, forse, sarà soggetto a più di qualche deroga. “A proposito – scrive Maltese – non si parla più di ruotare i parlamentari grillini e presto sarà difficile schiodarli dai ristorantini del Pantheon”.

LE POSIZIONI CONTROVERSE

La penna di Repubblica condanna le posizioni di Grillo sullo Ius soli. “Si è schierato con La Russa contro il diritto di cittadinanza dei bambini nati in Italia da immigrati, ovvero i compagni di scuola dei nostri figli. La nuova casta è quella (con l’ipocrisia del «non sono razzista, però…»“.

IL FALLIMENTO DELLA DEMOCRAZIA DELLA RETE

Maltese critica poi le modalità stesse di elaborazione politica del movimento, che considera inadatte a chi vuole davvero inseguire il cambiamento. “Il primo provvedimento del M5S – scrive – sarà l’ineleggibilità di Berlusconi. Un’idiozia, visto che ha già governato più di De Gasperi… Il problema della cosiddetta democrazia della rete è che bisogna arrivare a dire certe cose quando le dicono già tutti gli altri, cioè troppo tardi per cambiare le cose”.

UNA FALSA OPPOSIZIONE

Tutto porterebbe per il giornalista di Repubblica a un disegno preciso, che andrebbe contro la stessa nascita del movimento grillino. “Il grande vantaggio della maggioranza è non avere un’alternativa seria. Grillo non potrà mai fare il premier e il M5S non arriverà mai alla maggioranza per governare senza alleati. Al contrario – conclude Maltese – sembra che Grillo voglia perdere un po’ di voti, per garantirsi un bel partito personale del 15%, col quale divertirsi”.


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