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Grillo e Vendola s’erano tanto amati. Ius soli e non solo

La guerra spietata per accreditarsi agli occhi degli elettori come l’unica vera opposizione in Parlamento assorbe ormai a tempo pieno il Movimento 5 Stelle e Sinistra ecologia e libertà.

Sono giorni che Beppe Grillo e Nichi Vendola si lanciano messaggi velenosi accusandosi a vicenda di ogni tipo di misfatto politico.

Eppure c’è stato un tempo in cui tra i due sembrava scoppiato l’idillio. Intanto c’era – e c’è ancora, salvo ripensamenti – una grande sintonia sul piano programmatico: tanti sono i punti che li accomunano, dal ritiro dell’Italia da Kabul al no agli F-35 per arrivare alla legalizzazione delle droghe leggere e alle unioni gay.

Poi arrivò la collaborazione sulle discusse commissioni parlamentari permanenti. Quando il Movimento 5 Stelle, prima della formazione del governo Letta, invocò la loro formazione per far partire i lavori di deputati e senatori, trovò la netta contrarietà di tutti e un solo alleato: Sinistra ecologia e libertà.

Ora quei tempi sembrano lontanissimi e dopo il botta e risposta infuocato avvenuto tra i due lo scorso 25 aprile e più recentemente sugli incarichi parlamentari (Sel ha accusato i grillini di “poltronismo), oggi la polemica si riaccende sulla delicata questione dello Ius soli.

IL NO DI GRILLO
In un post sul suo blog, il comico esplicita il proprio scetticismo per una norma che vige da sempre negli Stati Uniti d’America, ma che “in Europa non è presente, se non con alcune eccezioni estremamente regolamentate”.

Dalle dichiarazioni della sinistra che la trionferà (ma sempre a spese degli italiani) – incalza provocatoriamente Grillo – non è chiaro quali siano le condizioni che permetterebbero a chi nasce in Italia di diventare ipso facto cittadino italiano”.

Come discutere dell’argomento, dunque? Per il leader dei pentastellati l’unico modo è indire una consultazione popolare. “Lo ius soli se si è nati in Italia da genitori stranieri e si risiede ininterrottamente fino a 18 anni è già un fatto acquisito”, scrive il comico. “Chi vuole al compimento del 18simo anno di età può decidere di diventare cittadino italiano. Questa regola può naturalmente essere cambiata, ma solo attraverso un referendum nel quale si spiegano gli effetti di uno ius soli dalla nascita”.

Una decisione che può cambiare nel tempo la geografia del Paese – conclude Grillo – non può essere lasciata a un gruppetto di parlamentari e di politici in campagna elettorale permanente. Inoltre, ancor prima del referendum, lo ius soli dovrebbe essere materia di discussione e di concertazione con gli Stati della Ue. Chi entra in Italia, infatti, entra in Europa”.

LA REPLICA DI VENDOLA
Per il segretario di Sel, Grillo non avrebbe altro da fare che accanirsi contro il suo partito. Poi l’attacco alle sue posizioni che Vendola considera di estrema destra. “Ho visto qualche giorno fa che Grillo ha prodotto un fotomontaggio, dove io sono con Ignazio La Russa: un modo per denigrare Sinistra Ecologia e Libertà. Lui non ha bisogno nemmeno di un fotomontaggio perché oggi condivide le opinioni di La Russa. In un Paese che ha conosciuto l’oltraggio e la vergogna delle leggi razziali e della Bossi-Fini evidentemente Grillo non pensa che i diritti universali dei cittadini siano una bandiera da sventolare“, ha dichiarato il presidente della Puglia.

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