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Il corteo della Fiom

Secondo gli organizzatori sarebbero centomila secondo le persone che stanno sfilando a Roma al corteo nazionale indetto dalla Fiom contro la crisi e le politiche di austerity. In testa al corteo, con lo striscione “Non possiamo più aspettare”, il segretario del sindacato dei metalmeccanici, Maurizio Landini, il cui intervento conclusivo è atteso per le 14 a Piazza San Giovanni.

“Questo Paese con il voto ha chiesto il cambiamento – ha detto il sindacalista ai microfoni di Skytg24 – Il rischio che questo Governo sia bloccato da Berlusconi, che è il responsabile della situazione in cui ci troviamo, è grande. La manifestazione di oggi dimostra come ci sia ancora la volontà e la voglia di cambiare il Paese e rimettere al centro il lavoro – prosegue – Questa è la manifestazione della parte sana e onesta di questo Paese che non rinuncia all’idea di cambiare”. Secondo Landini l’Imu non è da considerare una priorità: “Non capisco perchè c’è tanta insistenza – ha detto – La priorità assoluta è il lavoro”.

In testa al corteo anche il fondatore di Emergency Gino Strada e il leader di Sel, Nichi Vendola che sarà sul palco per il comizio finale di Landini insieme a Stefano Rodotà. “Ringrazio coloro che ci sono e chi non c’e parla da solo”, ha affermato Landini. Il riferimento è all’assenza del Pd e del segretario Guglielmo Epifani, mentre assieme a Sel sfilano anche Rifondazione comunista, Pdci e Idv. Alcuni democratici sono presenti solo a titolo personale, come Matteo Orfini, Sergio Cofferati e Fabrizio Barca.



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