Skip to main content

Equitalia e Imu, il lamento dei comuni

Il governo ha dato corso alla sospensione della rata di giugno dell’Imu sulla prima casa. Le abitazioni principali che nel 2012 hanno pagato l’Imu sono 15 milioni, perché altri 5 milioni di immobili erano già esenti lo scorso anno grazie alla detrazione base da 200 euro e quella ulteriore da 50 euro per figlio convivente. Il decreto ha sospeso anche il pagamento della rata di giugno per gli immobili strumentali all’attività agricola. Secondo le Finanze, il risparmio delle famiglie a basso reddito si attesta a 95,5 euro, contro i 314,5 euro di chi ne dichiara oltre 120mila. Il risparmio medio è 112,5 euro. Soldi che in parte vengono sottratti ai Comuni, che si lamentano di esse già stati messi a dura prova da diversi tagli e che ora rischierebbero la bancarotta. Il provvedimento è stato fortemente voluto dal Popolo della Libertà.

RISCHIO DEFAULT PER I COMUNI
Il decreto approvato dal Governo venerdì scorso sull’Imu ha messo in sostanza una toppa perché lo Stato centrale farà un anticipo di cassa per l’imposta sulla prima casa. Tuttavia questo meccanismo può creare problemi di risorse ai Comuni”: questo l’allarme che è tornato a lanciare il presidente reggente dell’Anci, Alessandro Cattaneo (Pdl, nella foto), intervistato questa mattina da Maurizio Belpietro nella trasmissione “La telefonata” su Canale 5.
Ora siamo praticamente arrivati ai primi di giugno – ha sottolineato il sostituto del neoministro Graziano Delrio – e i Comuni hanno grosse difficoltà per fare i bilanci previsionali, che significa la realizzazione degli investimenti sui territori, che riguardano tematiche importanti come la ristrutturazione delle scuole e la manutenzione delle strade”.

PREGI E DIFETTI DI UNA NUOVA RISCOSSIONE
Il passaggio dal sistema centralizzato di riscossione da Equitalia a forme organizzate di tipo locale deve essere fatto in maniera graduale per non creare ulteriori problemi di cassa ai Comuni”: ha detto Alessandro Cattaneo. In ballo, ha spiegato il leader dei sindaci, “ci sono 11 miliardi di euro, ora in pancia di Equitalia, che debbono essere trasferiti ai Comuni, ma il passaggio può creare problemi sul fronte dei residui attivi, che potrebbero risultare buchi di bilancio”. Soluzioni ad hoc sono già state individuate, ha aggiunto Cattaneo, “ad esempio nella Regione Lombardia e in Emilia Romagna, dove sono stati messi a punto contratti quadro che possono facilitare il trasferimento di risorse. Chiaramente – ha concluso – nella costituzione di nuove società locali di riscossione è tuttavia necessario scongiurare che i bandi vadano deserti perché ciò creerebbe problemi a tutti gli amministratori locali”.

BENE I PAGAMENTI ALLE IMPRESE
Per Cattaneo i sindaci giudicano con estremo favore il decreto legge 35 per il pagamento dei debiti alle imprese “perché ha liberato 5 miliardi di euro, consentendo così di far fronte al pagamento di tantissime fatture inevase da tempo“. Secondo l’Anci, il provvedimento licenziato da Palazzo Chigi “ha consentito il miglioramento per oltre il 60% del Patto di stabilità dei Comuni, a cominciare da quelli più piccoli”.

SÌ AL FEDERALISMO FISCALE
In ogni caso – ha aggiunto Cattaneo – noi sindaci la battaglia per la virtuosità la porteremo avanti fino in fondo in nome di un più giusto federalismo fiscale, e in questo ambito la riforma della tassazione locale favorisce ciò che noi abbiamo sempre sostenuto e cioè che è necessario responsabilizzare sempre più gli enti locali”, ha concluso Cattaneo.


×

Iscriviti alla newsletter