Novità, armonia, missione. Sono queste le parole chiave della messa di Pentecoste celebrata da Papa Francesco questa mattina. Bergoglio, in paramenti rossi, è entrato in processione con i cardinali in Piazza San Pietro dove alle 10.30 ha celebrato la messa per gli appartenenti ai movimenti ecclesiali, alle nuove comunità, alle associazioni e aggregazioni laicali di tutto il mondo, giunti a Roma in occasione dell’Anno della Fede, concelebrata insieme a 70 tra cardinali e vescovi e 400 sacerdoti. Ad accoglierlo una grande folla che ha gremito piazza San Pietro, piazza Pio XII e le vie limitrofe.
Rivolgendosi ai movimenti ecclesiali in Piazza San Pietro, papa Francesco ha detto no ai “particolarismi” che portano “divisione”, ma anche all'”uniformità” e all”omologazione”. Anche nella Chiesa, per il Pontefice, la “diversità” non deve diventare mai “conflitto”.
“E’ la Chiesa che mi porta Cristo e mi porta a Cristo; i cammini paralleli sono tanto pericolosi!”, ha affermato papa Francesco. “Quando ci si avventura andando oltre la dottrina e la Comunità ecclesiale e non si rimane in esse, non si è uniti al Dio di Gesù Cristo – ha spiegato -. Chiediamoci allora: sono aperto all’armonia dello Spirito Santo, superando ogni esclusivismo? Mi faccio guidare da Lui vivendo nella Chiesa e con la Chiesa?”, ha chiesto Bergoglio.
Nelle prime file dell’uditorio, sul sagrato della basilica vaticana, erano presenti tra gli altri il ministro della Difesa Mario Mauro e quello delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi.
In piedi sulla jeep bianca, Papa Francesco alla fine della messa oltrepassa i ‘confini’ vaticani per salutare e benedire la folla di fedeli dietro le transenne. Il Pontefice a bordo della papamobile, dopo il consueto giro tra le ali di pellegrini in piazza San Pietro, prosegue il tragitto per quasi l’intera via della Conciliazione, distribuendo sorrisi agli anziani e baci ai bambini, in un tripudio di applausi, di invocazioni del suo nome e di sventolio delle bandierine bianco-gialle del Vaticano.