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Le pari opportunità di Josefa Idem

Josefa Idem, neo ministro alle Pari opportunità, Sport e Politiche giovanili, ha già le idee chiare nei temi che gli competono. E le ha elencate tutte in un’intervista concessa a La Repubblica. 

Unioni civili
“Presenterò un disegno di legge per le unioni civili. Perché non deve importare se uno ha scelto di condividere la vita con una donna o un uomo, se una persona è gay, lesbica o eterosessuale. La cosa fondamentale è che tutti i cittadini devono avere gli stessi diritti, senza distinzione di sesso”.
Il ministro per le Pari opportunità sottolinea che “non devono esistere cittadini o coppie di serie B” e che “non è importante come le chiami ma i diritti che dai”.
La possibilità delle adozioni per le coppie omosessuali al momento però sembra ancora lontana: “Occorre tener conto della realtà del Paese, cominciamo dalle unioni, poi si vedrà”, ha detto Idem.

L’ultimo paese ad aver concesso i matrimoni tra persone dello stesso sesso in Europa è stato la Francia,
nazione dove la battaglia per i diritti degli omosessuali portata avanti dal ministro della giustizia francese Christiane Taubira ha portato a una vittoria storica: 331 voti a favore, 225 contrari, e 10 astensioni.
Ma la Francia è solo uno degli ultimi grandi paesi occidentali ad approvare per legge il “same-sex marriage”.
La prima ad aprire al matrimonio tra persone dello stesso sesso è stata l’Olanda nel 2001, seguita dalla Danimarca (2012), Belgio (2003), Svezia (2009), Norvegia (2008), Islanda (2010), Spagna (2005) e Portogallo (2010). Negli altri Paesi le coppie omosessuali possono celebrare una forma di unione specifica molto simile al matrimonio. Un esempio è la Germania, paese dove dal 2001 sono in vigore le lebenspartnerschaft. Ulteriori forme di “unione civile” vigono anche in Austria (2010), Croazia (2002), Finlandia (2002), Gran Bretagna e Irlanda (2005).

Nazionalità, stipendi e opportunità
“Io sono per la parità tra le persone, e quindi sì alla legge che dà la nazionalità a chi nasce in Italia, sì alla parità negli stipendi, nelle opportunità”, sono gli elementi che secondo il ministro mancano in Italia per una vera parità.

Femminicidio
Idem insiste poi sull’istituzione di una task force dei ministri per fermare la violenza contro le donne e sulla necessità di un Osservatorio sul fenomeno. “La cosa straordinaria è che già arrivano le prime proposte. Come il braccialetto elettronico suggerito dal ministro Cancellieri. È un’idea da valutare tra i sistemi per tenere lontani gli aggressori. Che sono seriali, ripetono negli anni la violenza: il 40 per cento delle donne ammazzate, prima aveva infatti subito stalking”. E a chi chiede l’ergastolo per il femminicidio risponde: “non credo che l’inasprimento delle pene serva a diminuire i reati”.

Congedo parentale per i padri
Tra gli impegni del suo mandato un occhio di riguardo va “all’obbligo del congedo parentale per i padri perché siano coinvolti fino in fondo nella vita da equilibriste delle donne che corrono tra lavoro, casa e bambini”, e a “una palestra in ogni scuola, magari finanziandola con sponsor come ho fatto quando ero assessore a Ravenna. Per cercare di realizzarlo lavorerò con gli altri ministri, del Lavoro, della Pubblica istruzione”, ha detto il ministro.



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