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Berlusconi smetta di frignare per l’Imu

“La situazione è grave ma non seria” direbbe un Ennio Flaiano redivivo. Prendiamo il caso dell’Imu che è diventato, in ordine di tempo, il primo scoglio contro il quale rischia di infrangersi il governo Letta.

Le precisazioni di Letta

Il presidente del Consiglio, nelle sue comunicazioni al Parlamento, ha affrontato il problema in maniera corretta: viene sospesa la rata di giugno in attesa di decidere che fare di questa imposta-simbolo. Nella conferenza stampa tenuta a Parigi, il premier ha aggiunto persino la parola (forse poteva risparmiarsela) per rabbonire le polemiche in corso in Italia. Ma lo capirebbe anche un bambino che non sarebbe possibile, adesso, prendere ulteriori impegni, a tal proposito, da parte di un governo che muove i primi passi.

Il problema della copertura dei tagli all’Imu

Le entrate derivanti dall’Imu non riguardano un solo anno ma si proiettano nel futuro ed incidono sugli equilibri di bilancio; pertanto non si tratta di trovare, in caso di abolizione, la copertura per un solo anno, ma di proseguire oltre, come peraltro è stato indicato nel Def poche settimane or sono. Va tenuto conto, inoltre, che la tassazione sulla casa assicura una quota importante delle entrate degli enti locali. Tutti questi aspetti, dunque, meritano una valutazione attenta. E per favore il Pdl finga di essersi dimenticato della promessa elettorale riguardante la restituzione dei versamenti effettuati a tale titolo nel corso del 2012. A noi non interessa (e neppure alla Ue, a quanto pare) che Berlusconi lo abbia promesso agli elettori. Se qualcuno dovesse promettere che, in caso di vittoria del suo schieramento, gli asini si metteranno a volare, non può pretendere che gli alleati di governo, alla fine, gli diano retta.

La strategia di Berlusconi

In realtà, gettando la spada di Brenno sulla bilancia degli equilibri interni alla maggioranza, il Pdl (o meglio alcuni settori di esso) vuole lucrare, in chiave prettamente elettoralistica, sulla debolezza e la confusione del Pd. Se il ricatto riesce, il Cavaliere potrà intestarsi il merito di aver ucciso Liberty Valance, ovvero di aver fatto sopprimere l’Imu. Se il Pd resiste e sceglie altre priorità, potrà tornare attuale l’ipotesi di elezioni anticipate a breve, come si augurano i “duri” del Pdl, senza poter cambiare legge elettorale. Per la verità, ogni forza politica ha le sue emergenze e le difende. Che senso ha, per esempio, porsi oggi il problema di una “soluzione definitiva” per la questione esodati, quando, in larga misura, si è già provveduto a un’ampia maggioranza di salvaguardati, secondo le previgenti regole, nel 2013 e nel 2014?

Le reazioni alla decisione di Letta

Tornando per un momento all’Imu e dintorni, viene spontaneo notare l’atteggiamento della stampa e dei talk show televisivi, che, durante il 2012, per dare addosso all’esecutivo Monti, dipingevano questa imposta alla stregua di un flagello di Dio, con famiglie ormai sull’orlo della disperazione e della rovina. Oggi quelle medesime tribune parlano dell’imposta sulla casa con fastidio come se occorresse provvedere (e siamo d’accordo benché in passato non ci fossimo mai stracciate le vesti per l’Imu) ad emergenze più urgenti.

La gaffe del ministro Josepha Idem

Insomma, sono diventati tutti rigoristi; si chiedono come farà Letta a trovare le coperture per un
programma in cui si cerca di tenere insieme (per adesso solo a parole) minori entrate fiscali e maggiore spesa pubblica e sociale. Da ultimo, una caduta di stile. Un ministro del governo Letta, Josepha Idem del Pd, ha dichiarato di comprendere benissimo perché gli italiani ce l’abbiano con Angela Merkel, essendo lei la causa principale delle loro difficoltà. Premesso che un ministro della Repubblica, per di più di nazionalità tedesca, dovrebbe fare attenzione per come si esprime verso il capo di un governo amico ed alleato, sarebbe veramente singolare che il nostro Paese fosse rappresentato, nei consessi internazionali, da un ministro pronto a credere che Angela Merkel faccia tutto da sola. Non sarà, per caso, la Cancelliera di ferro, nipote di Mubarak anch’essa?

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