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Non è vero che in Calabria la donna vale zero

Non è vero che in Calabria la donna vale zero. Gridare al lupo al lupo, non muovere un dito orgoglioso per rimediare allo status quo, rivendicare con orgoglio che in fondo lì la donna non vale nulla. Il dramma di Fabiana, la ragazzina arsa viva a Corigliano Calabro, sta vivendo un prologo stomachevole, altrettanto drammatico. A causa delle sciocche ovvietà distruttive e in salsa grillina che la rete ci veicola. Con fiotte di analisi di pseudo opinionisti calabresi che inneggiano a una regione dove la donna non ha valore. Come se fosse sufficiente la gomma di un’auto tagliata per gridare all’allarme criminalità o un turista scippato a piazza Navona per spacciare fiele e poca sicurezza nella Capitale.

Non è vero che in Calabria la donna vale zero. Qualcuno tira in ballo le famiglie patriarcali della meridionale Calabria, dove quelle sventurate ragazze che hanno due o più fratelli, devono sottostare ai desiderata di una famiglia opprimente e antidemocratica. Niente di più sbagliato: come si può dare ascolto a luoghi comuni così fuorvianti per spiegare un qualcosa che è criminale in quanto tale, e non perché localizzato lì? In quello splendido pezzo d’Italia, che ha dato i natali a illustri uomini e donne, a pensatori e filosofi, scienziati e gente comune, orgogliosa e determinata. Che continua a dire “no” al pizzo e alla violenza della n’drangheta, che si ribella e con coraggio reagisce.

Non è vero che in Calabria la donna vale zero. La Calabria non è solo protagonista di storie raccapriccianti e di degrado così come in molteplici angoli del paese si verificano, si veda Garlasco, Cogne, e tanti altri. Ma, oltre ai cattivi esempi che blogger improvvisati si dilettano oggi a postare, è una regione con mille altre storie positive. Come quella di suor Giustiniana, che negli anni Sessanta è partita da un piccolo centro della Sila, Taverna, per andare a fare la volontaria in Congo e contribuire ad una delle realtà italiane meglio operanti in Africa. Dove si muore di fame e dove sul “campo” di battaglia donne coraggiose offrono conforto.
Non è vero che in Calabria la donna vale zero. Capito?

 

twitter@FDepalo

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