Tutti pazzi per Renzi. L’aria al Nazareno è decisamente cambiata per il sindaco di Firenze, che dopo i veleni scambiati con i leader del partito durante le scorse primarie, ora incassa un endorsement dietro l’altro.
Due giorni prima dell’assemblea nazionale che ha dato l’incarico a Guglielmo Epifani, fu Massimo D’Alema a “chiamare” Renzi in vista del congresso di ottobre, proponendogli la premiership in cambio di un tandem con Gianni Cuperlo alla segreteria.
Ora è il turno di Walter Veltroni. L’ex sindaco di Roma in una dichiarazione ripresa dall’Unità, ha detto che a suo avviso “oggi Renzi è sicuramente la persona con le maggiori caratteristiche per la premiership”.
Un cambio di rotta radicale quello di D’Alema e Veltroni, frutto anche del mea culpa dei sindaco fiorentino, che qualche giorno fa ammise di aver fatto un grande errore di comunicazione nel coniare il termine “rottamazione”.
L’inversione di Renzi però non ha raccolto solo applausi. Critiche sono giunte da Giuseppe Civati, vecchio compagno di viaggio del sindaco di Firenze sul fronte del rinnovamento. “Renzi rottama la rottamazione? È un po’ che non capisco Matteo e ciò che sta facendo“, dice stupito il deputato Pd a Tgcom24. “Il termine non l’ho mai condiviso ma il messaggio è chiaro e ce n’è bisogno: il Pd va rivoluzionato. Dentro sono rimasti i soggetti che abbiamo visto all’opera durante la votazione di Romano Prodi. Abbandonare ora un atteggiamento critico nei confronti del Pd è sbagliato“.
Ma dietro al colpo di fulmine fra i tre c’è di più. In primo luogo un’alleanza per scardinare il nuovo asse che regge partito e governo, quello composto da Pierluigi Bersani ed Enrico Letta, che ha di fatto messo ai margini la vecchia guardia e il sindaco di Firenze.
Nell’imprevedibile Pd delle correnti accade anche questo: che il rottamatore venga elogiato dai “rottamati”.