La caccia alle streghe questa volta non ha funzionato e a Siena Beppe Grillo incassa una delle sconfitte più cocenti. Il suo candidato Michele Pinassi si ferma all’8 percento, guardando da lontano il ballottaggio tra Pd e Pdl.
Il Movimento 5 Stelle barcolla, o crolla, in tutta Italia e forse Pinassi non era davvero l’uomo ideale per una contesa così delicata, ma nella città toscana questa è una magra consolazione. Perché Siena aveva per Grillo e i grillini un significato più che elettorale. Simbolico, quasi mistico.
È la città dello “scandalo del Monte dei Paschi”, il simbolo della commistione tra potere, soldi e politica. L’esempio concreto, secondo la vulgata grillesca, di un asse trasversale che metterebbe ai margini i cittadini e li renderebbe sudditi. E non ultimo, le vicende della banca senese sono state l’argomento principe usato da Grillo per chiudere la prima “storica” campagna elettorale del Movimento 5 Stelle, quella che avrebbe consentito di “aprire il Parlamento come una scatoletta”.
Siena era il campo di battaglia ideale per Grillo e il leader dei 5 Stelle lo aveva capito, investendoci tantissimo. Confidando nell’indignazione della gente davanti a vicende ancora lontane dall’essere chiarite (ma già ridimensionate), si era spinto all’eccesso della sua consueta, aggressiva retorica. “David Rossi – disse scioccando tutti dopo il suicidio del capo comunicazione di Mps, su cui ha maramaldeggiato – non si è buttato dalla finestra: è stato spinto giù”.
E invece, all’indomani della débacle alle elezioni amministrative, che ridimensiona fortemente il movimento, per Beppe Grillo e i grillini Siena non rimane che uno scrigno chiuso, il simbolo di tutto ciò poteva essere e non è stato, l’infrangersi del sogno del rinnovamento davanti alla tenuta della vecchia politica.
A Siena Grillo non incassa applausi, ma il suo primo “vaffa”. Il boomerang della verbosità grillina è tornato indietro, portando con sé l’orgoglio di una città ferita, ma non ancora rassegnata.
Non ci sarà una nuova Parma per il Movimento 5 Stelle, non stavolta. Oggi i cieli della Toscana somigliano a quelli di Waterloo.