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Lista unica Pdl-Scelta Civica alle Europee? Parliamone, ma… Parla Fitto

Una federazione di popolari, moderati e liberali in grado i rianimare il centrodestra? E’ una delle opzioni possibili per il Pdl che verrà, ragiona l’ex ministro degli Affari regionali Raffaele Fitto, uomo di peso del partito berlusconiano, che fa sfoggio di tutta la sua dialettica “democristiana” non solo per aprire a future collaborazioni anche in chiave europee del 2014, ma per ricordare che fino a poco tempo fa c’era chi tentava di escludere proprio il Pdl dalla grande famiglia del Partito popolare europeo.

Rocco Buttiglione da queste colonne ha lanciato una proposta in vista delle europee del 2014: lista unica Pdl-Scelta civica. Vi sono i margini?
Non sono valutazioni che si fanno dalla sera alla mattina, abbiamo un pregresso recente che ci deve far riflettere non poco: quello dell’ultima campagna elettorale, quando sostanzialmente è stato fatto un tentativo di escludere il Pdl dal Ppe. Detto questo, sono tutti temi di cui si può ragionare nella prospettiva di mettere insieme in un percorso comune un’area tendenzialmente omogenea: verificheremo se vi saranno o meno le condizioni. Ma vorrei ricordare che sino a due mesi fa si lavorava per escluderci.

L’ex ministro Matteoli ha osservato: meglio accorpare che veder nascere nuovi partiti. Crede che nel futuro del centrodestra vi siano spazi per una federazione?
Questo lo vedremo, dipenderà da molteplici questioni. Sicuramente abbiamo bisogno di ricomporre un’area quanto più possibile moderata e alternativa alla sinistra, di cui il perno centrale è Berlusconi e il Pdl. Credo sia una realtà oggettiva che emerga innanzitutto dai numeri e dalla volontà degli elettori. E su queste basi che ne attendiamo le evoluzioni, aperti a tutte le collaborazioni possibili che integrino questo ragionamento.

Come ad esempio i liberali di Fermare il declino o i montezemoliani di Italia futura?
Penso di sì, vedremo. Ma è stato un errore dividersi alle ultime elezioni, e non per colpa nostra perché Berlusconi aveva addirittura proposto a Monti di guidare quel fronte. Non si può dimenticare del tutto ciò che è accaduto, deve essere chiaro. Se questo rassemblement fosse stato unito avremmo vinto le elezioni. Adesso serve prendere atto degli errori (altrui) commessi e su questi lavorare.

Al netto di questa prima esperienza “merkeliana” di grande coalizione, come stanno cambiando in chiave europea i contenitori politici italiani?
Proprio in chiave europea sono, non dico scettico, ma abbastanza prudente nell’esprimere valutazioni. Occorrerebbe riflettere anche sul contesto continentale, perché i rinnovamenti sono fatti dalle politiche e non dai luoghi. Non so se convenga ragionare sui cambiamenti dei contenitori politici richiamando al contesto europeo, anche perché proprio alcune politiche europee non stanno portando a grandi risultati. Quindi l’orizzonte è costruire un fronte quanto più omogeneo possibile dal punto di vista politico per affrontare le emergenze economico e sociali in cui ci troviamo.

Giorni fa attorno all’eurodeputato Giuseppe Gargani è nata l’associazione “Popolari italiani per l’Europa”: quali i limiti che hanno impedito fino ad oggi un PPE italiano e allargato?
L’idea che si potesse arrivare a questa meta con giochetti di palazzo tesi ad escludere Berlusconi, nella speranza costante di metterlo addirittura fuori dal PPE. Quando invece la stragrande maggioranza degli stessi elettori popolari in Italia stanno con il Pdl. Un errore di fondo che mi auguro non si ripeta.

Berlusconi e Prodi senatori a vita come atto di pacificazione nazionale: ci crede?
Sono valutazioni che attengono il futuro. Certo, fa specie constatare come, in mancanza di altri argomenti, qualcuno ripeschi vecchie tesi sull’ineleggibilità di Berlusconi che non hanno alcun fondamento. Penso che ogni stagione abbia il proprio tempo: oggi Berlusconi è senatore grazie ai voti di dieci milioni di italiani.

Crede che l’esecutivo Letta abbia impressa la “data di scadenza” del 31 agosto, che coincide con l’ultimo giorno entro cui riformare l’imu?
Valutiamo il consiglio dei ministri di ieri come una giornata importante, in quanto la tassa è stata sospesa. Non esagero nell’entusiasmo perché ne attendiamo la soppressione definitiva.

twitter@FDepalo


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