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Yen ed evasione, che cosa ha deciso il G7

Lotta all’evasione fiscale, nuova regolamentazione bancaria, austerity e un occhio sempre attento sulle vicende della svalutazione dello yen, voluta dal premier Shinzo Abe per stimolare l’economia nipponica e fortemente criticata da alcuni investitori come il magnate George Soros.

Questi gli argomenti al centro del G7 che si è concluso poche ore fa nelle campagne inglesi del Buckinghamshire, a un`ora di viaggio da Londra.

Tutti d`accordo sulla necessità di una nuova regolamentazione e di nuovi accordi per evitare l`evasione delle tasse e il riciclaggio del denaro.

Il tema, molto caro a Londra, è stato discusso anche da Canada, Stati Uniti, Italia, Germania, Francia e Giappone, gli altri sei Paesi del ristretto consesso.

Già martedì, all`Ecofin a Bruxelles, si cercherà di premere anche sugli altri partner europei, alcuni dei quali hanno una tassazione molto bassa.

Ma dopo il caso Cipro, al centro dell’attenzione sono balzati anche i paradisi fiscali veri e propri, molti dei quali parte del Commonwealth che riunisce le ex colonie britanniche.

IL RUOLO DELL’ITALIA

Per l’Italia, tuttavia, il vertice è stato anche il momento dell`esordio internazionale del ministro dell`Economia del nuovo governo di Enrico Letta, l`ex direttore generale della Banca d’Italia Fabrizio Saccomanni.
Insieme il governatore della Banca d`Italia, Ignazio Visco.

Dialogando con i media alla fine dell’incontro, hanno reso noto “l`apprezzamento e l`augurio” dei grandi della Terra nei confronti del nuovo esecutivo italiano. Saccomanni ha detto che le risorse per l`Imu “si troveranno e ha ripetuto che se ne discuterà domani nel summit dei ministri voluto da Enrico Letta in un`abbazia toscana. Visco ha invece rimarcato il grande peso del presidente della Bce, Mario Draghi, nel ridare slancio all’economia europea.

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