I public affairs, si sa, sono fatti di network. Al punto che i giornalisti, ironizzando, si sono divertiti spesso a tradurre la sigla “PR” in “pranzi e ricevimenti”. Ironia sì, ma con un fondo di verità.
Ci sono due tipi di eventi che vanno per la maggiore. Il primo è l’intramontabile aperitivo. Resta il momento privilegiato per incontrarsi, confrontarsi e discutere. Il secondo si è affermato più recentemente (almeno in Italia). Oggi però è una formula che usano in tanti. Sono quelli che potremmo definire genericamente “appuntamenti caffè”. Ci si vede la mattina presto. L’idea è quella di essere operativi nelle prime ore del mattino, per poi tornare a svolgere le proprie attività. In disuso, invece, le cene di rappresentanza. Sarà che impongono un dress code più ingessato e un’agenda flessibile. E poi fanno ingrassare. Unico vantaggio delle poche rimaste, come le cene del Siecle a Parigi, è che conservano un tono un po’ romantico e un po’ classista. C’è a chi piace.
A Bruxelles, tra quelli che vale la pena frequentare ce ne sono due. Il primo è un luogo più che un evento. Si chiama Place Lux. “Plux” in gergo locale. ed è facile incontrarci lobbisti e parlamentari che scambiano due parole sorseggiando un aperitivo, preferibilmente il giovedì e il venerdì, con la settimana di lavoro alle spalle. L’altro evento si verifica il primo giovedì di ogni mese, quando la giornata lavorativa volge al termine. Si chiamano apéros entrepreneurs. Impossibile conoscere in anticipo il posto. Per ottenere l’invito bisogna essere iscritti in liste selezionate con attenzione.
– e in Italia? Da noi vanno per la maggiore due eventi. Il primo è della famiglia aperitivi. Si chiama “Happy Lobby” e li organizza Il Chiostro. La scadenza è più o meno bimestrale. La platea degli invitati è vasta: politici, accademici, giornalisti, scrittori. Non di rado si assiste anche faccia a faccia tra più invitati. E la partecipazione dei presenti di solito è molto vivace, confortati dal fatto che le opinioni espresse restano off the records.
L’altro must sono i “Caffè con” organizzati da Reti. I punti di forza del modello sono i nomi degli invitati (opinion leaders, politici, dirigenti pubblici), l’attualità del tema trattato e la partecipazione dei presenti, che è sempre consistente. Si inizia alle 8,30, si va avanti per un massimo di 60 minuti. Oltre agli ospiti, anche il pubblico è selezionato per tipo di interessi.
Più occasionali, ma sempre molto interessanti, sono gli eventi che organizza il network Ferpi. Non necessariamente a Roma, non per forza all’ora dell’aperitivo, hanno in comune il format snello e la qualità dei temi scelti. Di solito – ma anche questa non è una regola scritta – si preferisce l’approfondimento all’attualità. Per esempio il prossimo 19 giugno a Roma il network romano organizza un evento dal titolo emblematico “Sotto la trasparenza, niente” (Qui le info).
Chiuso la lista con gli Aperithink del vulcanico Paolo Messa e del gruppo Formiche. Dal nome si intuisce facilmente la collocazione oraria, dopo le 18, al centro di Roma. L’evento – che si descrive così: “Prendere un aperitivo, incontrare amici o colleghi, discutere in modo qualificato dei temi di attualità” – mira a diventare un habitué del giovedì romano.
Per me un prosecco ghiacciato e noccioline, grazie.