“Giù le mani dal M5S. La Gambaro non l’avrebbero votata neanche i suoi familiari”, scrive Franco Berardino da Bari. Comunque se i commenti sul blog di Grillo non sono ovviamente tutti contrari all’espulsione della deputata dissidente prevalgono quelli di natura più critica a mosse e direttrici di marcia del moVimento. Il caso Gambaro come cartina di tornasole degli umori Pentestellati, ma anche come piede di porco per aprire il vaso di Pandora di una base che si dice sottorappresentata e che non riesce più a comprendere mete e compagni di viaggio.
In principio…
All’inizio era stata la querelle della diaria ad animare i dibattiti in rete, tra chi conveniva di mantenere fede alla promessa iniziale di uno sconto allo Stato e chi invece non se la sentiva di rinunciare a qualche migliaio di euro. Lontani i giorni di lunghe code ai caselli del blog di Grillo, con indignazione mista a comprensione e sostegno, di un mondo che era ancora fermamente convinto del proprio voto.
Prime crepe
Ma poi sono arrivare le prime crepe, la gestione del tandem dei capigruppo Lombardi-Crimi che hanno fatto mugugnare molti, le interferenze con la presunta campagna acquisti che avrebbe visto protagonisti alcuni deputati, la non benevolenza della stampa accusata di sottostimare il profilo rivoluzionario del movimento e non di dare conto del rifiuto dei rimborsi elettoriali. E infine il caso Gambaro.
Espulsione no grazie
Un commentatore che si firma zonalibera ci va giù pesante sul blog di Grillo commentando il post in cui si dà conto dei risultati del sondaggio in rete sull’espulsione della senatrice Gambaro: “Delegittimare, isolare, liquidare il nemico. La tecnica mafiosa per eccellenza, secondo Giovanni Falcone. Ma non solo mafiosa, anzi. Una tecnica adottata da molti dittatori, l’esempio classico è quello delle purghe staliniane. Delegittimare, isolare, liquidare. E’ lo stesso schema utilizzato dai gruppi parlamentari grillini contro due dissidenti e che apre la strada a una epurazione più ampia. Così finalmente Grillo e Casaleggio avranno i loro guerrieri in Parlamento. Che pena, quante speranze deluse…ma i personaggi al comando sono quel che sono, il livello è infimo”.
Invece Terenzio Eleuteri rammenta: “Gli italiani vi hanno eletto per ripulire la politica e la società con provvedimenti che interessano alla collettività! Gli zebedei li dovete rompere a quelli dell’altra politica e non fra di voi”. La palma della schiettezza va a Filiberto Perilli che osserva: “Alzate il piede dall’acceleratore a tavoletta che vi porta a sfracellarvi solo contro un muro e riconsiderate tutti gli attacchi talebano fascisti che state somministrando per esempio a una povera Gambaro che ha solo espresso una opinione”.
Nei meandri della base
Uno dei rilievi più intriganti lo posta Paolo Boccali da Sarteano, secondo cui “tutti d’accordo sulla malefica, non geniale, operazione Gambaro. E tutti d’accordo sulla ignobile scelta della Gambaro di dire alla stampa quello che doveva dire ai più diretti interessati (cioè a Grillo e ai suoi compagni di ventura in parlamento)”. E certifica che questa “è una lotta contro tutto il sistema, sono tra i pochi, probabilmente, che non pensa affatto che Beppe sia “uno” come nella filosofia del Movimento. Lo trovo riduttivo, perfino ridicolo ed anche offensivo”. E poi l’affondo: “Dobbiamo maturare, visto che siamo nati da poco, andare altre l’impatto della reazione per ciò che ci appare a prima vista. Non possiamo più permetterci di essere o bianchi o neri, bisogna riflettere, come in un gioco a scacchi, in questa schifosa ma importante battaglia politica”.
Che sia questa la nuova era dei Cinque stelle?
twitter@FDepalo