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Grillo è un furbetto che prende in giro il mondo dell’informazione

Marcel Vulpis, dopo aver letto l’intervento di Leo Soto intitolato “Perché Beppe Grillo ha ragione sui giornalisti. Lettera di un giornalista non grillino”, ha scritto questo post.

Non serve attaccare i giornalisti, dando i voti come a scuola. Lo trovo puerile oltre che inutile. Che senso ha tutto ciò? Grillo ormai finisce sulle agenzie o in tv per le sue dichiarazioni, anche se semplicemente fa uno starnuto. Ma la colpa è di chi lo segue in tutte le sue peregrinazioni. Vedere dei giornalisti “professionisti” un mese fa seguire la riunione “segreta” fuori Roma con tanto di carovana di moto e motorini, mi ha fatto pena per chi è stato costretto a farlo (per ragioni contrattuali) e per chi ce li ha spediti umiliandoli nella loro dignità professionale.

Grillo attacca il mondo dell’informazione, perché è un “furbetto”. Sa che i suoi parlamentari stanno seguendo solo in parte i dettami del manifesto pentastellato e quindi come distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dai buchi che ci sono nel suo movimento? Facile. Attaccando oggi questo settore (l’informazione giornalistica) o domani un altro. Non vuole che la gente si accorga che il “re è nudo”, ma già nell’urna l’effetto M5S si sta sciogliendo come neve al sole. Alle prossime politiche al massimo si attesteranno sull’8% e nemmeno entreranno in Senato.

Ultima annotazione: è vero che i giornalisti oggi rispondono ad interessi di lobbies o potentati economici, ma questo perché? Perché gli editori non sono degli editori puri nel 95% dei casi e perché c’è solo un quotidiano che non vive di contributi pubblici per l’editoria: Il Fatto Quotidiano. E’ un modello di giornalismo d’inchiesta per tutti e chi lo dice (il sottoscritto) tutto è tranne che di sinistra o centro-sinistra. Ma è chiaro che il Fatto Quotidiano è un esempio da seguire. Al centro del loro progetto c’è il lettore, non l’investitore pubblicitario. Quando questo modello sarà seguito da altri giornali, finiranno le markette, le veline o tutte le cose inutili che leggiamo su molte testate. Nel frattempo Grillo continuerà ad attaccare la nostra categoria, ma solo perché è furbetto (ripeto) e sa di sparare sulla Croce Rossa.



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