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Il Pdl è un circo Barnum. Vittorio Feltri a ruota libera

Un Renzi di destra? Se c’è si è nascosto bene, dice Vittorio Feltri, direttore editoriale de Il Giornale, che analizza il futuro del Pdl (“un circo Barnum”) partendo da due dati, discordanti ma (forse) intrecciati: non esiste un successore di Berlusconi, ma Daniela Santanché “qualche numero ce l’ha”.

C’è un Renzi a destra o crede che dopo Berlusconi nulla sarà più come prima?
Purtroppo nel centrodestra non c’è, che io sappia. Conosco molti esponenti, anche preparati, però un Renzi, con le capacità che ha di farsi ascoltare e di sintetizzare pensieri non banali, sinceramente non lo vedo. Se c’è si è nascosto bene.

Come cambierà il Pdl? Fantascienza immaginare Santanché leader o Marina Berlusconi candidata premier?
Ipotesi un po’ fantasiose, nel senso che Marina Berlusconi credo abbia qualcos’altro da fare, ad esempio Mondadori. Per cui non penso voglia abbandonare il suo lavoro, per fare un mestiere che non sa fare e che non ha mai fatto. Dopo di che, c’è sempre una prima volta ma non penso possa entrare in politica sostituendo il padre. Come si può pensare una cosa del genere?

Solo buon gusto o anche valutazioni nel merito?
Suo padre ha un background diverso, ha cominciato da zero.

Mentre la Santanché?
E’ un personaggio sicuramente interessante, perché è riuscita dopo anni a imporsi all’attenzione dei suoi detrattori che adesso in pratica la considerano un avversario. Secondo me ha qualche numero. Non so poi se sia adatta al ruolo di comandante, però indubbiamente è una persona da tenere in considerazione.

In molti puntano il dito contro un Pdl che si è fatto partito e non movimento leggero: solo questo il nodo?
Ritengo che il Pdl, o Forza Italia, o come si voglia chiamare questo raggruppamento, non abbia le caratteristiche per essere un vero e proprio partito, inteso come organizzazione ottocentesca. Ormai le cose sono cambiate, tanto è vero che sul piano locale ha sempre avuto grosse difficoltà. Credo che la cosa più urgente da fare sia quella di costruire una struttura in grado di selezionare un personale politico un po’ più adeguato rispetto a quanto avvenga oggi. La selezione oggi è un po’ casuale, quindi diventa difficile vincere elezioni amministrative e regionali, anzi crea problemi anche sul piano nazionale: perché le liste presentate in febbraio non erano così felici.

Raffaele Fitto potrebbe essere un nome spendibile per una nuova segreteria?
Non lo conosco, l’ho ascoltato pubblicamente alcune volte ma non sono in grado di dare un giudizio sulla base di elementi così scarni. Ma direi che nel centrodestra, quanto a efficacia, un degno successore di Berlusconi non c’è. Di nomi non ne conosco, quello che so è che le cose oggi non vanno bene nel Pdl perché è un pasticcio, un circo Barnum.

Alemanno a Roma ha chiuso definitivamente vent’anni di destra?
Quello della destra è stato un suicidio, ne siamo consapevoli. Ma il danno maggiore l’ha procurato nel Lazio Renata Polverini, nella sua gestione superficiale della Regione. Quello che è accaduto ha distrutto la destra. E’ stata un governatore che, nonostante avesse tutte le carte in regola per avere successo, si è fatta passare sotto il naso una decina di milioni di euro destinati ai gruppi parlamentari senza l’esigenza di domandarsi a cosa servissero tutti questi soldi. E’ pur vero che non aveva giurisdizione sul Consiglio regionale, però avrebbe dovuto denunciare il tutto alla magistratura: cosa che non ha fatto. Se n’è stata zitta, forse pensando che la tradizione fosse quella: ma tradizioni di questo tipo vanno interrotte, se c’è oculatezza nell’amministrazione.

E’ vero che è prossimo a fondare un nuovo quotidiano?
Mai pensato di farlo, anche perché non è un momento felice per la carta stampata e non saprei neanche che prodotto fare. Il settore è in crisi e lo sappiamo tutti. Intraprendere una nuova iniziativa senza sapere dove andare sarebbe quanto di peggio uno potesse fare.

twitter@FDepalo


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