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Sentenza Berlusconi, il governo non rischia nulla. Ma se ci fosse stato Coppi…

Il governo non rischia nulla dopo la sentenza di condanna inflitta dal tribunale di Milano a Silvio Berlusconi, commenta il giornalista Fabrizio Rondolino, secondo cui un esecutivo si giudica sui provvedimenti concreti e non su vicende secondarie. E ragionando sull’apporto del collegio difensivo del cavaliere, dice che se ci fosse stato il prof. Coppi…

Il primo commento sulla sentenza è nel merito o nel medoto?
Il primo dato è che la sentenza è stata più severa del previsto, cosa che mi pare accada piuttosto di rado. Immagino che dal punto di vista dell’imputato non sia stata presa bene.

Quanto è realistico immaginare che il governo passi indenne sotto le forche caudine di questo dispositivo?
Credo che delle conseguenze ci saranno non solo nella delegazione del Pdl al governo ma anche in quella del Pd. I democratici si troverebbero a governare con un pluricondannato, ancorché in questo caso in primo grado e con tutti i distinguo del caso. Il Pdl si sentirà ovviamente sfidato perché colpito al cuore, nel Pd gli antiberlusconiani immagino saranno ancora più in imbarazzo: quindi posso prevedere tensioni diversificate.

Tante e tali da mettere in pericolo il governo?
A rischio di essere smentito a breve, io credo che l’esecutivo non cadrà. Al netto di scatti d’ira non riesco a vedere vicina una crisi di governo, in quanto non converrebbe a nessuno, neanche allo stesso Berlusconi. Tra l’altro sarebbe una mossa incomprensibile, perché significherebbe mescolare due aspetti che lo stesso cavaliere ha inteso tenere separati fino a questa mattina.

Ghedini l’ha definita una sentenza fuori dalla realtà: quell’anno in più nella condanna riarmerà i cosiddetti falchi?
I falchi certamente faranno la loro parte, ma non credo che il governo ne risentirà. Ad esempio sulle tasse e soprattutto sull’iva il Pdl alzerà l’asticella, magari creando occasioni di conflitto. Ma non sino al punto di provocare una crisi.

Come spiegherà Epifani ai propri elettori allora la permanenza “comune” a Palazzo Chigi?
Non vedo grandi squilibri dal punto di vista elettorale, i sostenitori sia del Pd ma anche del Pdl credo abbiano compreso abbastanza bene che si tratta di una situazione di emergenza, dettata dai numeri e non dalle scelte dei singoli leader. Quindi, finché dura dura: e soprattutto verrà valutato sui provvedimenti di cui si renderà autore. La mia sensazione è che gli elettorati non abbiano voglia di fare la guerra. Penso che gli italiani vogliano solo un governo che faccia qualcosa di concreto.

Come leggere l’assenza della Boccassini in aula, un ramoscello di ulivo o un’ulteriore prova di forza?
La Procura era comunque rappresentata dal suo massimo vertice, Bruti Liberati, ma in assenza di motivi specifici, la sua mancata presenza in Aula la vedrei come un ulteriore atto di forza. Come a voler dire: “Non c’è bisogno che io sia presente, perché non temiamo il verdetto”.

Il collegio femminile ritiene abbia influito in qualche maniera?
No, quella è una sciocchezza: nonostante il termine persecuzione giudiziaria sia stato abusato oltre che improprio, penso che tuttavia nel caso di Berlusconi ci sia un accanimento.

Sarebbe cambiato qualcosa con il prof. Coppi (dall’inizio) nel collegio difensivo del cavaliere?
Avere un avvocato per Berlusconi sarebbe stato un vantaggio. Lui ha scelto di non averne, preferendo dei propagandisti. Con il prof. Coppi le cose sarebbero andate meglio, anche se adesso si aspetta il secondo grado.

twitter@FDepalo


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