Ore drammatiche a Istanbul, in piazza Taksim, dove decine di agenti in assetto antisommossa hanno fatto irruzione nell’epicentro delle proteste contro il governo turco.
Il premier Recep Tayyip Erdogan aveva preannunciato iniziative, criticando i manifestanti e gridando a un presunto complotto teso a destabilizzare la Turchia.
L’ATTACCO DEGLI AGENTI
Gli agenti hanno fatto uso di lacrimogeni per provare a disperdere i manifestanti.
La polizia, seguita da blindati con cannoni ad acqua, ha preso d’assalto le barricate erette dai manifestanti su alcune vie di accesso alla piazza, ma al momento non sta muovendo verso il parco Gezi, dove i manifestanti hanno installato le loro tende.
L’USO DELLA FORZA
Erdogan, in un discorso al Parlamento, non aveva escluso l’uso della violenza per sedare le proteste, che finora hanno prodotto secondo fonti governative un bilancio di 4 morti.
“Mi dispiace che la gente dica che sto agendo con troppa forza, ma questo è il ruolo di un premier nel suo Paese”, ha aggiunto.
LA TESI DEL COMPLOTTO
Il premier turco critica pesantemente i manifestanti, definendoli di fatto manovrati. “Il 95% dei manifestanti di piazza Taksim – ha incalzato il premier definendoli “folli” – non conosceva neanche la piazza prima“. Secondo Erdogan, che non ha dato ulteriori dettagli, “c’è un tentativo di distruggere l’economia turca” e il suo “mercato azionario”.
LE PRESSIONI SUL PREMIER
Intanto le pressioni su Erdogan – schiacciato fra la piazza, i capi di Stato e di governo esteri e l’opposizione interna – aumentano. Il leader dell’opposizione turca Kemal Kilicdaroglu ha reagito all’attacco della polizia contro Piazza Taksim accusando il premier di essere un “dittatore”. I giovani che manifestano nel paese, ha aggiunto in un discorso davanti ai deputati del suo partito Chp, vogliono “una democrazia di prima classe”.
Scontri a piazza Taksim, la polizia usa i lacrimogeni (fonte video: Russia Today)