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Perché alla Cina il vino europeo non piace più

La Cina ha annunciato di aver formalmente avviato una nuova procedura antidumping contro l’Unione europea, che stavolta mette nel mirino le importazioni di vino e che rappresenta una chiara rappresaglia contro i dati che Bruxelles ha deciso di imporre sull’import di pannelli solari dalla Cina.

La mossa era stata preannunciata da Pechino il 5 giugno scorso, all’indomani delle decisioni della Commissione europea sui pannelli solari.

E si tratta di una misura che cerca di aprire una frattura nel non già compattissimo fronte europeo, perché penalizza particolarmente paesi come Francia, Spagna e Italia, che esportano buona parte del vino europeo verso la Cina e che non si erano opposti ai dazi sui pannelli cinesi, mentre lascia quasi intoccata la Germania che invece aveva pubblicamente criticato i dati contro la Cina.

Negli ultimi mesi le dispute commerciali tra Cina e Ue si sono moltiplicate, e spaziano dall’acciaio alla ceramica. La Cina aveva pianificato un blocco dell’import del vino europeo il giorno dopo la decisione europea di imporre un dazio del 67,9% sui pannelli solari cinesi. Le importazioni di Pechino, sottolinea Bloomberg, sono cresciute dell’8,9% nel 2012 a 430 milioni di litri. Il valore? Circa 2,57 miliardi di dollari, sostengono le autorità cinesi. Il vino europeo Ue rappresenta circa i due terzi del totale importato, con la Francia in prima posizione, (546 milioni) seguita da Spagna (89 milioni) e Italia (77 milioni).



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