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Codice della strada, come cambia e a chi piace

Più premialità per i virtuosi e più sanzioni per i recidivi. Sono le novità introdotte dal ddl di riforma del codice della strada annunciate dal Presidente del Consiglio Enrico Letta al termine del consiglio dei ministri. Alla conferenza stampa è intervenuto anche il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi che ha ricordato che “Il Codice della Strada ha 240 articoli e dal 1990 ad oggi ha subito 70 interventi”, e sottolineato la necessità di un nuovo codice “con una razionalizzazione, una delegificazione e una manutenzione normativa”.

Il Ministro Maurizio Lupi ha anche commentato il provvedimento con alcuni tweet:

Le modifiche

Tra le modifiche più significative vi è l’applicazione della patente a punti anche per i minori che guidano motocicli o quadricicli leggeri, la semplificazione del meccanismo dei ricorsi e una maggiore attenzione a motociclisti e ciclisti, la cui mortalità è dovuta in gran parte dallo stato in cui versano le strade delle città italiane. Il ministro ha inoltre ritenuto “urgentissima” la necessità di snellire il numero spropositato di leggi che compongono il codice della strada, proponendone la razionalizzazione.

Le reazioni immediate

Vincenzo Cannatella, presidente dell’Unasca, associazione maggiormente rappresentativa delle autoscuole e degli studi di consulenza automobilistica, ha commentato con un sentito plauso: “Formazione di qualità e prevenzione sono anche i capisaldi dell’impegno di Unasca da sempre, insieme alla lotta per lo snellimento della burocrazia nel settore auto. Supporteremo il lavoro del Ministero con il massimo impegno da parte nostra, per garantire nelle autoscuole corsi di qualità e l’ educazione alla guida responsabile”.



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