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Corriere e Monti, il diverbio visto da Polito

Persino le storie d’amore più belle finiscono e anche quella tra l’ex premier Mario Monti e il Corriere della Sera pare non aver retto al logorio degli anni.

Dopo essere stato per lungo tempo l’editorialista principe del quotidiano Rcs – che ha ricambiato sponsorizzando la sua “salita” in politica – ieri l’ex commissario europeo sembra aver definitivamente rotto il suo legame con via Solferino.

IL POST DI MONTI
Ieri su Facebook, Monti è sembrato stizzito per il trattamento che crede gli riservi il Corriere, che in effetti negli ultimi mesi non si è dimostrato affatto tenero con l’operato del professore bocconiano. Libertà di espressione, certo, ma che l’ex premier non ha proprio digerito. “Sul piano della comunicazione – ha commentato caustico Monti – è interessante notare come alcuni organi di stampa hanno riportato e commentato la nostra iniziativa. È il caso, in particolare, del Corriere, che cito non solo per la sua tradizionale autorevolezza, ma soprattutto perché è ritenuto espressione di quella parte della società italiana che è più attenta alla concretezza, più esigente verso la politica, più insofferente alle manovre e al linguaggio del politichese”.

L’EDITORIALE DI POLITO
Il riferimento, neanche troppo velato, è ad un editoriale scritto il 2 luglio scorso da Antonio Polito, che dalle colonne della testata diretta da Ferruccio De Bortoli bacchettava il professore sull’offensiva con la quale il leader di Scelta Civica ha chiesto – come conditio sine qua non per la tenuta del governo – chiedeva la firma di un contratto di coalizione in stile teutonico.

Una iniziativa che Polito descrisse allora come un “aut aut” indegno per una persona come il senatore Mario Monti che “ha prestato il suo servizio allo Stato, anche pagando un prezzo personale in termini di popolarità, proprio per garantire la stabilità politica interna e la conseguente credibilità internazionale”.

LA REPLICA DI DE BORTOLI
Ma la telenovela in salsa milanese non finisce qui. Alla critiche di Monti è seguita la replica via Twitter nientemeno che di De Bortoli, che ha forse inteso così togliersi un sassolino (e che sasso!) dalla scarpa e al tempo stesso chiudere con signorilità la vicenda.
Ringrazio il professor Monti per l’esauriente e impeccabile rassegna stampa del Corriere. Riproduzione riservata” ha cinguettato il direttore del Corriere.
Un botta e risposta in piena regola, anche se, probabilmente, Monti con le sue parole intendeva criticare proprio Polito e il suo editoriale.

LA CONFUSIONE DEL PROFESSORE
Ma l’editorialista del Corriere della Sera ed ex direttore del Riformista, contattato da Formiche.net ha preferito non aggiungere altro alle parole di De Bortoli. “Che posso dire, quando parla un direttore è bene che chi scrive per quel giornale affidi a lui il commento sulla vicenda. Io ho solo scritto in un articolo ciò che pensavo, ovvero che l’iniziativa di Monti mi sembrava inutile e dannosa, perché la debolezza di questo governo dipende proprio dai partiti, che sono allo stesso tempo partner e avversari. Questo esecutivo regge solo se si riappropria dello spirito del governo Monti, di servizio in un contesto di emergenza nazionale. Mi spiace che il professore, che stimo, prenda in questo modo delle valutazioni che mi sembrano tutt’altro che aggressive. D’altronde – conclude pungente Polito – è difficile non leggere nel “contratto” invocato da Monti un modo per sottrarsi al malcontento che alberga nel suo partito per scaricarlo così sul governo”.

Monti: “Togliere l’Italia dalle mani degli incapaci” (fonte video: La 7)


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