È dal 6 gennaio scorso che il Consiglio superiore della Magistratura (nella foto) è spaccato sul nome del successore di Pietro Grasso.
Da quando il presidente del Senato ha scelto la politica, la poltrona di procuratore nazionale Antimafia è rimasta vacante, tanto da aver spinto il capo dello Stato a sollecitare il Csm a provvedere alla nuova nomina.
CORSA A QUATTRO
La Commissione per gli incarichi direttivi – scrive Repubblica – ha indicato quattro candidati, rimettendo di fatto la scelta al Plenum di palazzo dei Marescialli.
Due i candidati che hanno ottenuto più voti: il procuratore di Salerno, Franco Roberti, e il procuratore di Bologna, Roberto Alfonso. Un voto ciascuno, invece, per il procuratore di Tivoli, Luigi De Ficchy, e il procuratore di Messina, Guido Lo Forte.
UN ITER TORTUOSO
Non appena i proponenti prepareranno le motivazioni – spiega il Sole 24 ore – la delibera sarà trasmessa al ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, che deve esprimere il suo parere sui candidati. Solo alla fine di questo iter sarà il Plenum a compiere la scelta finale.
RITARDI E POLEMICHE
Un ritardo, quella nella nomina del nuovo procuratore, che non ha mancato di attirare critiche. Il giornalista Oscar Giannino, su Twitter ha puntato l’indice contro il consueto atteggiamento di condanna che la Magistratura ha verso la politica, rea di essere lenta e inefficiente nelle scelte. Atteggiamento che, questa volta, pare ritorcersi contro. I “magistrati dicono, dicono – ha cinguettato Giannino – ma su Procura #Antimafia dopo mesi – ! – di attesa si spaccano in #CSM per correnti e candidature politiche. Come i partiti”.
Pietro Grasso – 22/04/2012 Che tempo che fa (fonte video: Rai Tv)