Tenuta del governo, Expo e caso Fiat sulle prime pagine dei quotidiani oggi in edicola. Replica a Fausto Bertinotti il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (“Le elezioni anticipate una patologia italiana”) sul Corriere della Sera, in cui il Capo dello Stato scrive che “la lunga consuetudine e il reciproco rispetto consentono anche a me un discorso schietto e amichevole in risposta alle domande rivoltemi, attraverso il Corriere, da Fausto Bertinotti”. Il titolo di apertura invece si focalizza sul lavoro: “Il lavoro flessibile parte da Expo”, accordo sui contratti. Il premier Letta: “modello nazionale”. E il governo pone la fiducia sul “decreto del fare”. “Un delicato anniversario” è invece il fondo di Ferruccio De Bortoli, in riferimento al 5 agosto 2011, quando il governo Berlusconi ricevette la contestata lettera della Bce, allora guidata da Trichet, e controfirmata da Draghi ancora Governatore.
Il Sole 24 Ore titola sul “patto sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil. Accordo all’Expo sui contratti flessibili: 800 posti per i giovani”. Anche L’Unità punta sul welfare, con “la minaccia di Marchionne”: la Consulta spiega il perché della sentenza (“l’esclusione della Fiom lede la Costituzione)” e la risposta del Lingotto è: “Ora valuteremo cosa fare in Italia”. Stesso titolo per Il Messaggero, “Fiat: valutiamo se restare in Italia”. La Consulta sul caso Fiom: limitate le libertà sindacali. E il Lingotto: investimenti a rischio. Da segnalare l’intervista all’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni che ieri ha riunito a Roma i 300 top manager responsabili dell’attività italiana, in preparazione di un autunno di ripresa e che assicura: “La ripresa c’è, non freniamola”.
“Due pesi e due misure si tengono i soldi” attacca invece Il Giornale sul fatto che il Parlamento rinvia ancora i tagli al finanziamento pubblico dei partiti. “E invece per i cittadini è già pronta, con la riforma del catasto, un’altra stangata sulla casa. E in Sardegna è caccia allo yacht”. Con il fondo di Marcello Veneziani che prosegue nel dibattito sui diritti civili, “Il reato di omofobia
macché civiltà la legge pro gay è solo illiberale”, in cui spiega che esistono “due precise ragioni contro la legge sull’omofobia e non c’entrano affatto né l’omofobia né l’omolatria, ossia il culto
dei gay, che è oggi tendenza assai più pervasiva dell’altra”.
“Voto di scambio, la rivolta dei Pm”, titola Repubblica, dando conto dello scontro sulla legge: “A rischio processi di mafia”. Anticorruzione, il governo accelera. Spicca il corsivo di Barbara Spinelli, incentrato su “Se la stabilità si trasforma in idololatria”, mentre due editoriali danno la cifra delle posizioni del quotidiano diretto da Ezio Mauro. Il fondo, firmato dal direttore, certifica che “la vera riforma è abolire il Porcellum”, mentre di spalla Roberto Saviano chiede di “proteggere la democrazia”.
Mentre Il Fatto Quotidiano torna sul caso kazako: “Alma, il passaporto è regolare avvertimmo Roma inutilmente” , si valuta l’espulsione dell’ambasciatore kazako. Il ministro della Giustizia della Repubblica Centrafricana Arsène Sende risponde al “Fatto ”e conferma la validità del documento della moglie dell’oppositore kazako. Spiega di aver mandato una nota in Italia e si stupisce che nessuno lo abbia finora contattato. Le sue parole smentiscono la ricostruzione fatta dal ministro Cancellieri. Sullo stesso tema spicca l’ironica ricostruzione sul Foglio di Salvatore Merlo “Romanzo Viminale”, con ex ministri dell’interno che dicono: “Lì può succedere di tutto, è una macchina che stritola”, tra cordate, carriere, denari e pubblica sicurezza”.
Avvenire si concentra ancora sulla visita del Papa in Brasile, con l’avvio ufficiale della “Festa della speranza” e 400mila persone presenti alla Messa di Copacabana per la Gmg.
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