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Finmeccanica, plausi e pareri bipartisan su De Gennaro

Finmeccanica è pronta a ripartire con un nuovo presidente. Al prefetto ed ex capo della polizia Gianni De Gennaro, eletto ieri mattina dall’assemblea in consiglio d’amministrazione e poi nominato presidente dal cda, il consiglio di Finmeccanica ha conferito deleghe pesanti: rapporti istituzionali, relazioni esterne e comunicazione, sicurezza di gruppo e internal audit (controllo interno), attribuzioni “che – secondo il comunicato della società – verranno esercitate in coordinamento con l’amministratore delegato”, Alessandro Pansa.

Confermato nell’incarico anche come direttore generale, Pansa mantiene “le attribuzioni e i poteri in precedenza conferiti”, con la responsabilità della gestione e delle società controllate, è il capoazienda.

La soddisfazione del Pdl e i malumori nel Pd

“La nomina di De Gennaro, appoggiato dal Quirinale e dal Pdl con Gianni Letta (zio dell’attuale premier), ha suscitato qualche malumore nel Pd, che avrebbe preferito la promozione di Giuseppe Zampini, a.d. di Ansaldo Energia. In ambienti politici si fa notare che il Pd verrà ‘compensato’ con la conferma di Mauro Moretti alla guida delle Fs, il 25 luglio”, sottolinea Gianni Dragoni sul Sole 24 Ore .

Zampini fuori dalla lista dei candidati

Trapela inoltre – aggiunge Dragoni sul Sole – che Zampini non era entrato nella lista finale dei candidati alla Finmeccanica presentata al ministro dell’Economia dai cacciatori di teste. Nella “short list” c’erano tre nomi: oltre a De Gennaro, l’ambasciatore Gianni Castellaneta e un manager del settore privato, Umberto Quadrino, fino a due anni fa a.d. di Edison.

Il commento di Mucchetti

La nomina del prefetto De Gennaro, ex capo della Polizia, alla presidenza di Finmeccanica “mi pare che nella sostanza confermi i piani del management attuale”: lo ha detto il presidente della Commissione Industria del Senato Massimo Mucchetti (Pd) partecipando a Roma ad Aperithink, incontro conviviale organizzato da Formiche. Riferendosi alla recente mozione per individuare criteri per le nomine nelle società pubbliche e parapubbliche, Mucchetti ha aggiunto: “Uno Stato azionista serio non dovrebbe aver bisogno di una mozione parlamentare per fare le nomine. Se intende spremere le sue società come un fondo di private equity, sceglierà manager adatti a questo ruolo. Se invece intende utilizzare le proprie società per fare politica industriale, anche a costo di posticipare il ritorno economico in termini di dividendi, sceglierà un altro tipo di management. Il problema del nostro Stato è che sinora non ha scelto: ha voluto i dividendi per aiutare il Tesoro, ma ha preteso anche di fare politica industriale, con scarsi risultati”.

La buona notizia secondo il Pdl

“La formalizzazione della designazione del prefetto Giovanni De Gennaro al vertice di Finmeccanica è una buona notizia che, insieme alla conferma di Alessandro Pansa come amministratore delegato, conferma l’intenzione del governo di non voler lasciare nel limbo uno dei più rilevanti gruppi industriali italiani”, ha invece sottolineato in un’intervento su Formiche.net Elvira Savino, deputato del Pdl.

La delusione per le procedure di nomina

“La sicurezza è prevalente o no in Finmeccanica?”, si chiede su Mf- Milano Finanza Angelo De Mattia, già direttore centrale della Banca d’Italia, sovrintendente alla segreteria del governatore Fazio, ora editorialista di MF/Milano Finanza e l’Unità. “Se sì, scatta il divieto della legge Frattini: se no, si pone un problema curriculare. infine, perché non accompagnare la nomina con l’indicazione di un indirizzo strategico-operativo per il nominato? Se si imbocca la strada del rinnovamento delle procedure e del significato delle nomine, allora bisogna essere conseguenti. Speriamo che per le prossime nomine i segnali siano diversi e che non si debba rimanere delusi dopo la speranza di una svolta vera nelle relative procedure”, conclude.



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