Skip to main content

Galileo-Europa, primo segnale dallo spazio

Ore 17, base spaziale di Telespazio, in Abruzzo. Il segnale del primo sistema satellitare europeo, chiamato Galileo, verrà ricevuto da uno dei tre centri di controllo (il Fucino) che in futuro gestiranno la costellazione dei 30 satelliti made in Ue (e anche piuttosto made in Italy, per la verità). Al primo test pubblico in Abruzzo di questo pomeriggio prendono parte il vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, i ministri Zanonato e Carrozza e il presidente di Telespazio Luigi Pasquali.

OLTRE IL GPS AMERICANO
Se fino ad oggi eravamo abituati al sistema a stelle e strisce, il Gps (nato poco prima del sistema russo Glonass, in piena Guerra fredda e a scopo militare), dal 2014 entrerà in funzione quella che promette di essere la versione (tutta civile) europea del Gps, con applicazioni tanto nei sistemi di sicurezza quanto nei servizi commerciali. Non solo, Galileo amplierà, a livello globale, la gamma dei servizi finora offerti dal Global positioning system, garantendo ancora una maggiore precisione rispetto al competitor Usa.

RICADUTE ECONOMICHE PER L’UE E PER IL MADE IN ITALY
Il progetto, nato dieci anni fa dalla volontà della Commissione e dall’Agenzia Spaziale Europea (ASE), sarà supportato da qui al 2020 con un investimento proposto da Bruxelles di 7 miliardi di euro, oltre i 5 già impiegati per la sua messa a punto.
L’Italia vi partecipa insieme con Francia e Germania. I tre Stati hanno intrecciato rapporti attraverso Thales Alenia Space (joint venture tra Finmeccanica e la francese Thales) e l’italiana Telespazio (partecipata da Thales). La prima si è aggiudicata un contratto di 85 milioni di euro, e nel suo stabilimento romano assembla i satelliti del sistema Galileo. La seconda, che gestirà le attività di manutenzione e tlc del programma oltre allo sviluppo dei servizi di navigazione (stradale, marittima e ferroviaria), si è aggiudicata un contratto del valore di 194 milioni di euro attraverso la joint venture con il centro aerospaziale tedesco DLR (SpaceOpal Gmbh).
Quanto ai benefici per il Pil europeo, la Commissione prevede nei prossimi 20 anni che il sistema Galileo apporti all’economia Ue entrate pari a 90 miliardi di euro.

RIFLESSI GEOPOLITICI
È da tempo ormai che gli Stati Uniti chiedono all’Europa una maggiore responsabilizzazione in fatto di sicurezza nel bacino Mediterraneo, visto che, pur restando il Vecchio Continente un punto di riferimento per gli americani, è ormai chiaro che la partita geostrategica che interessa il presidente Obama si giocherà da qui a venire nell’Asia-Pacifico. Una prima risposta agli appelli Usa in fatto di sicurezza è proprio la costellazione Galileo. Il progetto rappresenta un esempio di collaborazione tra aziende leader di Paesi leader, cioè Francia, Italia e Germania.


×

Iscriviti alla newsletter