Si riparla di centralizzazione degli acquisti. E di Giarda successore di Bondi, a capo della struttura della razionalizzazione della spesa pubblica.
Io non credo che Giarda, persona stimatissima, sia la persona giusta. C’è bisogno di forze nuove, capacità organizzative e giovani, con conoscenze operative ed ispettive. Lasciate a casa il bravissimo Giarda e trovate piuttosto 100 persone, strapagate, da dedicare al compito di monitorare gli appalti pubblici e la loro qualità. 100 persone nuove, che non abbiano mai lavorato presso la Ragioneria Generale dello Stato, ormai troppo cinica e vecchia per combattere con passione questa battaglia, malgrado l’arrivo del bravo Daniele Franco come nuovo Ragioniere dello Stato. 100 persone competenti e toste, statistici, poliziotti, merceologi, tecnici e periti. 100 persone lontane dalle stanze piene di polvere dell’Autorità dei Contratti Pubblici che non sa fare questo di mestiere.
Chiamateli gli Intoccabili.
E per favore non fate la centralizzazione degli acquisti. Ucciderebbe le piccole imprese e non garantirebbe il risparmio di spesa. Malgrado Consip sia tra le migliori stazioni appaltanti che l’Italia abbia mai avuto, e vada rafforzata, il suo merito non sta nella centralizzazione ma nella competenza del suo staff e nei benchmark che crea per altre stazioni appaltanti. Senza scordare, per esempio, che anche il suo mercato elettronico per gli acquisti sotto soglia è stato apparentemente violato da accordi corrotti tra fornitori e acquirenti pubblici che usavano la piattaforma, a scapito del prezzo finale del bene o servizio pagato dal cittadino contribuente. Consip non può monitorare questi abusi e reati.
Per vincere la battaglia degli sprechi negli appalti pubblici, c’è bisogno di centralizzare i dati delle gare, non le gare! Che il Comune di Milano continui ad avere autonomia, ma che tutto quello che fa sia obbligatoriamente gestito da e disponibile su una piattaforma on line comune per tutto il Paese, dove immediatamente sono visibili gli scostamenti di prezzi, immediatamente calcolabili le quantità acquistate in funzione della dimensione dell’acquirente pubblico, facilitando anche la scoperta di cartelli tra imprese su più gare, più territori, nel tempo. Magari scoprendo anche che quei cartelli si reggevano grazie alla complicità di funzionari corrotti, come è spesso il caso.
Come diceva Sean Connery a Kevin Costner in una delle scene più belle del film degli Intoccabili: “E adesso, cosa sei disposto a fare?”.
Caro Presidente Letta, cosa sei disposto veramente a fare sulla spesa per acquisti di beni, servizi e lavori? Non ritocchi di facciata, ma vera rivoluzione organizzativa? Tutti sanno cosa va fatto se veramente vogliamo cambiare il Paese. Avanti!