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Il Muos non fa male. Anzi può far bene. Ecco perché

Il sistema radar Muos non produce effetti negativi sulla salute degli uomini. La conferma arriva dall’Istituto Superiore di Sanità dopo una lunga e accurata istruttoria. La notizia potrebbe sembrare di scarso interesse ma invece è molto importante. Il sistema di difesa satellitare che il governo Usa ha deciso, d’intesa con le autorità italiane, di installare a Niscemi, in Sicilia, ha una grande valenza tecnologica e strategica e rafforza ulteriormente il ruolo centralissimo del nostro Paese nel quadrante euromediterraneo.

La costruzione di questa infrastruttura era stata bloccata da un provvedimento dal presidente della regione Sicilia. Rosario Crocetta aveva infatti voluto dare ascolto alle proteste dei comitati locali “No Muos” che protestavano rivendicando la pericolosità delle onde elettromagnetiche emesse dal radar. La sospensione dei lavori, a sua volta, aveva prodotto una impasse significativa con costi quantificati dall’amministrazione americana in 50.000 dollari per ogni giorno di ritardo, una cifra considerevole anche per una potenza mondiale che pure deve fare i conti con i tagli alla propria spesa pubblica. Insomma, pur mossa da nobili intenti, la regione siciliana aveva innestato una vera e propria crisi nella relazione bilaterale fra Italia e Stati Uniti.

Il governo centrale, attraverso il ministero della Difesa e il ministro Mauro, aveva ritenuto da par suo di far valere i suoi diritti (e gli impegni presi) ricorrendo al Tar della Sicilia. In assenza di uno studio scientifico indipendente attestante la non pericolosità dell’impianto, i giudici amministrativi non avevano però possibilità, per il principio di precauzione, di accogliere la richiesta del governo di sospendere il provvedimento di Crocetta. Tutto questo sino ad oggi.

Lo studio dell’ISS offre una straordinaria opportunità politica per la giunta ed il consiglio regionale siciliano. I comitati ‘No Muos’ si erano nel tempo collegati politicamente con il movimento 5 stelle che proprio nell’isola avevano ottenuto un risultato particolarmente brillante. Il peso d’opinione e di presenza nell’istituzione locale non è stato e non è marginale ed è quindi comprensibile la ipersensibilità mostrata dal presidente Crocetta. A questo punto, però, i documenti ufficiali consentono, anzi impongono, una revisione della posizione presa. Naturalmente, a fare il primo passo potrebbe essere il governo di Enrico Letta.

Il presidente del Consiglio, anche attraverso il sottosegretario Filippo Patroni Griffi, è adesso nelle condizioni di riunire le parti interessate – i ministeri della Difesa e della Salute, la regione Sicilia e l’ambasciata Usa – per definire una road map che punti a superare il provvedimento emesso da Crocetta e che al contempo offra ai vertici dell’ente regionale la possibilità di implementare sistemi di monitoraggio delle emissioni elettromagnetiche in modo da rassicurare le popolazioni circa l’effettiva non-pericolosità del radar, anche al di là dello studio preventivo autorevolmente svolto dall’ISS.

Per l’Italia si tratta di poter finalmente dare seguito, senza ombra, agli accordi internazionali sottoscritti, dimostrando una volta di più l’attenzione ai temi della tutela della salute e dell’ambiente. Argomenti che dovrebbero essere trattati – il monito è a tutte le forze politiche – con minore emotività e con maggiore rigore scientifico. La costruzione del Muos è significativa non solo nel rapporto pur fondamentale con i nostri alleati americani ma è il segno che è possibile, più in generale, costruire una infrastruttura in Italia.


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