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La Cina corre ai ripari contro debito e inquinamento

Il livello raggiunto dal debito pubblico preoccupa Pechino che dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi dal Fondo monetario internazionale, potrebbe presto ripensare il proprio modello di crescita orientandolo più sulla domanda interna. L’ indebitamento della Cina, alla luce del rallentamento della crescita, è considerato come una possibile grave minaccia per l’economia del Paese, se non vengono prese misure per frenare il suo aumento.

E il National Audit Office cinese, l’equivalente della Corte dei conti, ha annunciato sul proprio sito web che, conformemente ad una domanda dei giorni scorsi del Consiglio di Stato, organizzerà in tutto il Paese una verifica del debito pubblico.
La Corte non specifica però quali debiti verranno controllati, ma ricorda che i debiti degli enti locali alla fine del 2010 ammontavano a 10.700 miliardi di yuan (1.300 miliardi di euro). Sospesi tutti gli altri dossier la Corte dei conti si è concentrata proprio su questa verifica e dovrà inviare nei prossimi giorni i propri funzionari sul territorio, secondo quanto riferisce il Quotidiano del popolo, il giornale del Partito comunista.

La Corte dei conti cinese aveva lanciato un allarme già più di un mese fa sui rischi legati alla rapida crescita del debito delle amministrazioni locali, mentre recentemente il Fmi ha chiesto a Pechino ”una nuova tornata di misure e riforme per assicurare una crescita economico equilibrata e sostenibile”.

Ma le grane per la Cina non finiscono qui. Ad incombere c’è  anche il problema dell’inquinamento diventato ormai insostenibile. Su questo fronte il governo cinese ha annunciato che spenderà più di 3 trilioni di yuan (489,3 miliardi di dollari) per migliorare le misure di prevenzione e cura contro l’inquinamento atmosferico e idrico. Alti funzionari del ministero della Protezione ambientale nel corso di un convegno hanno comunicato che presto verrà lanciato un piano del valore di 1,7 trilioni di yuan per la prevenzione dell’inquinamento dell’aria, mentre un altro piano del valore di 2 trilioni di yuan verrà realizzato per aumentare i controlli delle fonti di acqua potabile e impedirne la contaminazione. Entrambi i piani saranno sostenuti dal governo cinese.



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