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La legge sull’omofobia è un obbrobrio giuridico. Parla Affinita (Moige)

Il Parlamento discute di una proposta di legge contro la violenza omofobica, volta a estendere la legge Reale-Mancino sull’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici religiosi o nazionali, anche alle motivazioni di omofobia e alla transfobia.
Il testo, fonte di frizioni tra centrodestra e centrosinistra è contenuto nel cosiddetto decreto del fare, sul quale il governo ha posto la fiducia.
Un invito alla riflessione è giunto da Antonio Affinita (nella foto), direttore generale del Movimento italiano genitori (Moige), che in una conversazione con Formiche.net si dice “preoccupato per l’urgenza” manifestata “sul provvedimento“, che a suo parere necessiterebbe invece “un largo confronto“.

Direttore Affinita, perché la preoccupa l’urgenza sul provvedimento contro la violenza omofobica?
L’urgenza sul provvedimento contro la violenza omofobica ci preoccupa molto perché stiamo correndo il pericolo di creare nuove discriminazioni con diverse tutele a seconda del diverso orientamento sessuale. Il decreto proposto ha una forte carica censoria e repressiva che rischia di uccidere la libertà di opinione di chi non condivide l’ideologia gender.

Cosa è mancato per giungere al provvedimento?
Quello che è mancato è stato un vero dibattito pubblico sul tema che desse la possibilità di ascoltare le diverse sensibilità degli italiani sul tema

Che tipo di confronto si sarebbe aspettato sul tema?
Mi sarei aspettato un confronto molto più ampio ed esaustivo sul tema, che tenesse in maggiore considerazione tutte le sensibilità sociali presenti in Italia. In realtà, le parti sociali del nostro Paese non hanno avuto la possibilità di esprimersi e far sentire le proprie ragioni riguardo alla proposta di legge. Su un tema così importante è assolutamente necessario un confronto più democratico che porti ad una decisione largamente condivisa.

Perché avverte il rischio di nuove discriminazioni?
Il ddl, così come è formulato, rischia di creare nuove discriminazioni tra i figli omosessuali e i figli eterosessuali, i primi meglio tutelati rispetto ai secondi. Questo è inaccettabile. Identità di genere e orientamento sessuale non possono costituire una qualità paragonabile alle altre (razza, origine etnica, nazionalità, religione) rispetto alla non-discriminazione, perché appartengono alla sfera etico-morale.
I cittadini con orientamento omosessuale godono già degli strumenti giuridici previsti dal codice penale per tutti i cittadini. Se la proposta di legge fosse approvata, si verrebbe a creare una discriminazione “al contrario”, a svantaggio di tutti i cittadini eterosessuali.

Che scenari intravede in caso di approvazione?
Ci sono tante ragioni valide per opporsi al progetto di legge. Innanzitutto, è inaccettabile punire con il carcere chiunque si opponga ai matrimoni e alle adozioni gay o disapprovi pubblicamente le unioni omosessuali. In gioco non c’è solo la libertà religiosa, ma anche la libertà di pensiero. Il ddl, così come è stato proposto, non potrà non avere gravi ripercussioni sui diritti fondamentali dell’uomo riconosciuti dalla nostra Costituzione.



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