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Aparecida, le parole e i silenzi di Papa Francesco

Francesco voleva che la sua missione in Brasile iniziasse da Aparecida, il grande santuario mariano meta ogni anno di milioni di pellegrini giunti fin lì a venerare la piccola statua della Madonna nera pescata in un fiume nei primi anni del Settecento. Nella bozza originaria del viaggio questa tappa non era prevista, anche perché Benedetto XVI lì c’era già stato sei anni fa, in occasione della visita nel grande paese sudamericano in occasione della V conferenza dell’episcopato latinoamericano. Bergoglio, gesuita devoto in maniera particolare alla Vergine (basti pensare alle quattro volte in cui si è recato da marzo a Santa Maria Maggiore), ha fatto aggiungere al programma una messa al santuario. Prima di salire sull’altare, si è soffermato in preghiera davanti all’Immagine della Madonna, nella sala dei dodici apostoli.

La preghiera silenziosa del Papa
Un momento che ha visto il Papa rimanere in piedi, completamente assorto in silenzio e con lo sguardo fisso sulla Vergine. Anche il canto d’accompagnamento improvvisamente ha taciuto. Francesco sembrava estraniato da tutto e solo la preghiera da lui personalmente scritta ha rotto il clima di commozione. Il Papa ha affidato a Maria i giovani e la sua vita, omaggiandola con dei fiori e con un bacio al vetro protettivo. Dopo, ha celebrato la messa. Sull’altare, con lui, i cardinali Damasceno Assis, Ouellet, Bertone e Braz de Aviz. L’omelia, breve e intensa, è ruotata attorno a tre elementi, concetti che il Papa voleva scolpire nella mente dei presenti: mantenere la speranza, lasciarsi sorprendere da Dio, vivere nella gioia. Una predica centrata sulle letture del giorno, senza troppi richiami a quanto accadde nel 2007 in quella basilica. Parole forti per i giovani: “Oggi un po’ tutti sentono il fascino di tanti idoli che si mettono al posto di Dio e sembrano dare speranza. Il denaro, il successo, il potere, il piacere. Spesso un senso di solitudine e di vuoto si fa strada nel cuore di molti e conduce alla ricerca di compensazioni, di questi idoli passeggeri”.

Pochi riferimenti ad Aparecida 2007
A sorpresa, Francesco non ha insistito su quei concetti così tante volte ripresi nei primi mesi di Pontificato e chiaramente esplicitati proprio ad Aparecida nel maggio del 2007. Niente accenni alla missione, a quel “coraggio apostolico”, di cui parlò abbondantemente sei anni fa. Notava, Bergoglio, che “l’apertura finale del documento di Aparecida è sulla missione. Per rimanere fedeli bisogna uscire. Rimanendo fedeli si esce. Questo è il cuore della missione”. E il testo conclusivo della conferenza del Celam chiariva in modo esplicito che l’obiettivo deve essere quello di “trasformare la chiesa in una comunità più missionaria”. Esplicito riferimento si faceva poi alla “missione continentale” da attuare “con un tono evangelico e pastorale, un linguaggio diretto e propositivo, uno spirito interpellante e incoraggiante, un entusiasmo missionario e speranzoso, una ricerca creativa e realista”. Niente di tutto questo è stato detto dal Papa nell’omelia di oggi. Un testo conciso al quale Francesco non apportato alcuna aggiunta a braccio. E’ forse la prima volta che accade da quando è stato eletto.

Missionario tra i malati e i poveri
Ma le occasioni per ribadire la propria agenda pastorale e programmatica non mancheranno. Già da questa sera (le 23.30 circa in Italia), quando si recherà in visita all’ospedale Sao Francisco de Assis, a Rio de Janeiro. In missione tra i malati. Parlerà con loro e di loro in un discorso atteso. E il medesimo copione si ripeterà il giorno dopo, nella tarda mattinata locale. Il Papa andrà nella favela di Varginha, tra i poveri. Ribadirà ciò che disse pochi giorni dopo l’elezione, conversando con i giornalisti nell’Aula Nervi: “Come vorrei una chiesa povera per i poveri”. Molto più che semplici parole. Questa la cifra che Bergoglio vuole imprimere al pontificato.

I prossimi appuntamenti
Dopo Aparecida, l’ospedale e la favela, Francesco si dedicherà completamente ai giovani. Ha voluto che la giornata loro dedicata diventasse una “settimana della gioventù” in cui inserire tanti appuntamenti per dimostrare la vicinanza del vicario di Cristo a tutti. Non a caso, parlando con i giornalisti a bordo dell’aereo che lo trasportava da Roma a Rio, il Papa ha voluto ricordare anche gli anziani, spesso abbandonati. Domani sera Bergoglio saluterà i giovani sul lungomare di Copacabana, dove venerdì celebrerà con loro la Via Crucis. Prima del gran finale: veglia sabato a Guaratiba e messa, sempre sull’immenso palco allestito per l’occasione, domenica mattina.


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