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Royal baby sarà un toccasana per l’economia inglese. Tesi, antitesi e numeri

I reali britannici rappresentano per il Regno Unito ben più di una famiglia nobiliare, ma sono in primo luogo uno straordinario veicolo promozionale del made in Uk nel mondo. Così la nascita del royal baby non è solo un evento da rotocalco ma per il Financial Times potrebbe avere ripercussioni positive sull’economia, anche se di segno contenuto.

MAGGIORI VENDITE AL DETTAGLIO
Per Centre for Retail Research, una società di Nottingham che fornisce ricerche e analisi di mercato, il nuovo principe aumenterà le vendite al dettaglio per un importo di 243 milioni di sterline in un periodo molto di nove settimane tra il 1° luglio e il 31 agosto.

TRE MILIONI DI BOTTIGLIE
Cfr – scrive il quotidiano della City – spiega sul suo sito web che la nascita del royal baby è stata seguita “in tutto il mondo” da almeno 20 diversi media outlet e si stima che la spesa complessiva per i festeggiamenti toccherà gli 87 milioni di sterline; 80 milioni andranno in souvenir e 76 in libri e dvd. Inoltre, “saranno stappate tre milioni di bottiglie di champagne e spumante per celebrare il nuovo bambino”. Oltre ad un ingente aumento degli introiti delle agenzie di scommesse, che già fanno affari d’oro sul possibile nome del principe di Cambridge.

UN ANTIDOTO CONTRO LA CRISI?
Per il FT è lecito attendersi un effetto positivo dalla nascita del royal baby, ma senza farsi illusioni eccessive. Il nascituro contribuirà ad un incremento del Pil pari a un “modesto” 0,06 per cento nel trimestre successivo. Il che, si legge, è comunque meglio di quanto avvenuto durante il matrimonio di William e Kate nel 2011 e il Giubileo di diamante che festeggiava i 60 anni al trono della regina Elisabetta, nel 2012. Ma – commenta il quotidiano londinese – meglio non caricare il neonato di troppe responsabilità: essere un futuro sovrano è già un fardello gravoso. Meglio non fare affidamento su di lui per superare la crisi economica.

Foto: Getty Images

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