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Jane Austen, 10 sterline e i rimedi di Twitter

Dopo le misure per impedire la pubblicazione di immagini pedopornografiche Twitter ha deciso di dedicarsi allo studio di un pulsante anti troll per segnalare anche altro genere di abusi e minacce sulla piattaforma di microblogging.
In questa decisione sono coinvolti Jane Austen e una banconota di 10 sterline. Ecco perché.

Per una banconota di 10 sterline
Il neogovernatore della Banca d’Inghilterra, Mark Carney, ha confermato il 24 luglio che la celebre scrittrice di “Orgoglio e pregiudizio” sarà il volto delle nuove banconote da 10 pound. Il tutto per mantenere una presenza femminile sulle nuove banconote. Piazzando sul biglietto da 5 sterline al posto della filantropa e riformatrice sociale Elizabeth Fry il primo ministro che guidò il paese nella seconda guerra mondiale, Sir Winston Churchill, la banca d’Inghilterra è stata quasi costretta a sostituire Charles Darwin con la scrittrice per rinverdire così i fasti del genere femminile in quanto a presenza sulle banconote. La sostituzione aveva infatti scatenato una vera e propria battaglia da parte di alcune attiviste che hanno minacciato di denunciare la Banca per discriminazione in base a quanto stabilito dall’Equality Act del 2010.

Il Cancelliere dello Scacchiere britannico, il conservatore George Osborne, ha espresso la sua approvazione su Twitter parlando di una scelta importante e di sensibilità. Ma proprio sulla stessa piattaforma in seguito a questa decisione si sono scatenate pesanti minacce di terrorismo e violenza.

La petizione
La richiesta di aggiunta di un pulsante per segnalare contenuti offensivi però non è farina del sacco di Twitter ma giunge da una petizione che negli ultimi due giorni è stata firmata da 20.000 persone che domenica ha ottenuto i risultati sperati portando il social network a comunicare di starsi attrezzando per l’introduzione della nuova misura su diverse piattaforme tra cui Android e Web.
È il Financial Times a riportare alcune delle ragioni che avrebbero spinto i firmatari della petizione. “L’abuso è comune su Twitter e spesso viene ignorato”, ha detto Kim Graham, che ha pubblicato la petizione su Change.org. “Abbiamo fatto cambiare idea alla Banca d’Inghilterra, siamo in grado di fare lo stesso con Twitter”, scrive un altro.

Cosa sta facendo Facebook
Anche Facebook nel mese di giugno ha deciso di rivedere i parametri di giudizio sui post offensivi annunciando la fine dell’anonimato per coloro che si renderanno colpevoli della pubblicazione di contenuti che incitano all’odio o alla violenza in seguito  alla rinuncia di alcuni grossi inserzionisti come Unilever e Nissan, ad investire in pubblicità sul noto social network dopo la pubblicazione dei loro post vicino a tali contenuti.

L’azione di Cameron
Una maggiore responsabilità verso contenuti offensivi è stata chiesta anche dal premier britannico David Cameron che ha lanciato ai giganti del web un ultimatumper combattere la pornografia online esigendo da tutti i motori di ricerca su internet l’introduzione di accorgimenti per bloccare automaticamente qualsiasi richiesta di immagini o video di pedofilia.


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