Dopo l’ultimatum del premier britannico David Cameron alle società che gestiscono i motori di ricerca su Internet affinché blocchino la diffusione di foto pedopornografiche, qualcuno inizia a farsi avanti.
Twitter come Google
Dopo le “misere” proposte di Google, Yahoo e Bing, ritenute da Cameron inadeguate rispetto ai profitti delle rispettive aziende, un esempio arriva da Twitter che sta lanciando un sistema per prevenire la circolazione di tali immagini. Ogni giorno vengono immessi in Rete miliardi di tweet. E mentre aumenta tra di loro la presenza di fotografie, la piattaforma di microblogging ha deciso di adottare il sistema PhotoDna. Una tecnologia molto simile a quella di “hashing” utilizzata da Google, che dà ad ogni immagine un’impronta digitale, che permette di identificarla e rimuoverla.
In cosa consiste
A dare la notizia della decisione di Twitter è stato il Guardian. Il sistema è stato sviluppato da Microsoft nel 2009 e usato anche da Facebook dal 2011. Anche PhotoDna è in grado di dare alle immagini messe in Rete una sorta di impronta digitale, riconoscendone il contenuto anche a seguito di alterazioni o ridimensionamenti. La tecnologia si basa su un confronto immediato di questi “Dna digitali” con quelli delle immagini raccolte dai maggiori centri mondiali contro la pornografia infantile. Tra questi l’americano Child Victim Identification Program che nel 2011 ha raccolto 17,3 milioni di immagini proibite, e dal 2002 ne ha archiaviate più di 65 milioni.