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Aldo Moro, 35 anni dopo una Commissione parlamentare d’inchiesta?

Una commissione d’inchiesta 35 anni dopo il rapimento e la morte di Aldo Moro. È questa la proposta di legge promossa dai deputati Pd Giuseppe Fioroni e Gero Grassi e sottoscritta dai capigruppo del Pd Speranza, Pdl Brunetta, Sel Migliore, Scelta Civica Dellai, Fratelli d ‘Italia Meloni, Centro Democratico Pisicchio, dal Vicecapogruppo della Lega Nord Pini, da Bersani, Bindi, Fitto, Cesa, Tabacci, Cecconi e da altri novanta deputati in rappresentanza di tutti i gruppi.

In una nota i due esponenti del Pd spiegano che “il 16 marzo 1978, giorno del rapimento di Aldo Moro e dell’omicidio della scorta e il 9 maggio 1978, giorno del ritrovamento del cadavere di Moro in via Caetani, sono date indelebili nella memoria degli italiani. A 35 anni di distanza il ‘caso Moro’ è ancora una pagina densa di misteri e di enigmi. Per accompagnare questa inesauribile sete di verità, per cercare di fare luce su aspetti inediti, emersi anche recentemente per iniziativa di alcune Procure ed infine per il dovere che come parlamentari sentiamo nei confronti della nostra storia e nei confronti delle generazioni future, chiediamo l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sul rapimento e la morte di Aldo Moro. Nuove rivelazioni e dichiarazioni hanno riacceso i riflettori sul ‘caso Moro'”.

“Sembrano emergere rilevanti elementi di novità, che riguardano azioni ed omissioni. Ruotano sul sospetto, sempre più connotato da certezza, che la morte di Moro poteva essere evitata. Impegnarsi per ricercare tutta la verità – aggiungono Gero Grassi e Beppe Fioroni – è uno dei migliori servizi che come deputati possiamo fare per il rafforzamento e la credibilità delle nostre istituzioni. Ricercare tutta la verità vuol dire continuare a rendere giustizia ad Aldo Moro, alla sua famiglia e a tutti coloro che credono e amano la democrazia e la libertà e proprio per questo non temono la verità. Spiace purtroppo constatare che, fatti salvi alcuni importanti servizi radiotelevisivi e molti libri scritti sull’evento, ancora oggi esiste una reticenza generale a discutere del ‘Caso Moro’, di cui si parla solo in occasione delle ricorrenze del 16 marzo e 9 maggio. Nonostante il trascorrere degli anni, permane un senso di colpa su quello che lo Stato poteva e doveva fare per la liberazione dello statista Dc e che invece non ha fatto o non ha fatto completamente. La verità sulla storia di un popolo ne rafforza l’identità e lo proietta nel futuro saldamente ancorato alla libertà e alla democrazia”, concludono.



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